Di Tacchio e Micai salvano la B

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di Matteo Maiorano

Salva la pelle. Nel caldo asfissiante della laguna veneziana la Salernitana ottiene una salvezza insperata, battendo ai calci di rigore la formazione arancioneroverde. Gli 850 sostenitori giunti al Penzo hanno potuto finalmente gioire dopo un maggio passato tra aule di tribunale che avevano riscritto la classifica finale del torneo cadetto.

Un finale play-out che la Salernitana, come già avvenuto nel corso della stagione, si complica da sola con una gara che svolta poco prima del duplice fischio: Modolo rimette in equilibrio la sfida con un gran gol di destro, poi Minala dà una gomitata in area veneta allo stesso numero 13 che si accascia al suolo, rimediando un’espulsione corretta (dubbi però su un contatto in area tra Djuric e Domizzi nella stessa azione di gioco).

Sembra notte fonda per la Salernitana, che guarda negli occhi i propri sostenitori, preoccupati all’inverosimile per quanto accaduto sul terreno di gioco. Menichini disegna la squadra puntando sulla solidità difensiva ed è dalle mani di Micai che passa la salvezza: i guantoni dell’ex Bari salvano il risultato prima su Lombardi, mentre su Pinato e Zigoni può soltanto soffiare sulla palla che oltrepassa di poco la traversa.

Dal dischetto gli errori decisivi sono di Bentivoglio e Coppolaro, mentre stavolta la Salernitana è letale: a segno Casasola, Calaiò, Pucino e Di Tacchio. La festa per il Centenario può iniziare ma il regalo più grande per i tifosi è un programma per il futuro: basta sopravvivere, è ora di iniziare a sognare.

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