Eagles Salerno, le aquile volano in alto

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di Matteo Maiorano
L’Eagles Salerno vuole entrare nella storia. La società, che fa capo a Ciro D’Amato, ha grande ambizione e voglia di riportare Salerno al centro della regione. La formazione di football americano, in queste settimane, sta svolgendo la fase di preparazione in vista del campionato, che prenderà il via a febbraio. Con uno sguardo al passato ed uno al presente, patron D’Amato prova a fare il punto della situazione. Strutture e progetti futuri per far diventare le Aquile un fiore all’occhiello.
Fare football americano a Salerno, un’idea che parte da lontano.
«Salerno, per quanto concerne la disciplina sportiva, non si è fatta trovare impreparata rispetto al resto d’Italia. E’ uno sport sconosciuto ai più, ma già a metà degli anni ‘80 troviamo tracce di una società che praticava l’attività agonistica piazzandosi anche in ottime posizioni in campionati nazionali, i Seagulls Salerno. La società è scomparsa nel 2003 e due anni dopo sono stati fondati gli Eagles. Una squadra sorta quasi dalle ceneri dell’esperienza precedente. Negli ultimi anni abbiamo fatto un notevole salto di qualità».
Perché una nuova formazione a Salerno?
«Gli Eagles Salerno sono nati dalla passione di un gruppo di persone che da anni desideravano di rendere pratica la loro passione per questo tipo di sport. Ciro D’Amato, Paolo Melloni ed altri componenti dello staff tecnico guidato dal coach Elio Sciumanò hanno deciso di portar avanti la tradizione. Tutti, infatti, sono stati prima atleti poi dirigenti. Hanno trasmesso il loro amore per il football americano dal rettangolo di gioco agli uffici societari. Il loro sogno è tramandare il loro amore ai ragazzi di Salerno». 
I risultati non tardano ad arrivare…
«Lo scorso anno la formazione salernitana ha raggiunto i quarti di finale del campionato nazionale chiamato CIF9, dedicato alle squadre composte da 9 elementi. Gli Eagles sono stati fermati dalla formazione genovese dei Predatori Golfo del Tigullio». 
Ci sono progetti che coinvolgono i bambini?
«Stiamo riscontrando un’ottima partecipazione da parte dei più piccoli. Ci sono stati atleti che sono già diventati perno fisso della prima squadra. Penso a Federico Contardi, uno dei migliori della squadra. Al primo anno, a soli 17 anni, si è dimostrato all’altezza. Segno tangibile che stiamo lavorando bene sotto il profilo delle giovani generazioni». 
State curando anche il lato delle giovanili?
«Ci sono delle proposte in cantiere. Stiamo lavorando per far sbarcare il football americano nelle scuole. Per avvicinare i ragazzi. C’è da rispettare determinati paletti e requisiti, ci vuole un età minima per giocare nel campionato nazionale. La nostra intenzione è creare un’attività di base che possa far crescere i giovani atleti in casa».
Progetti per il futuro?
«Il campionato inizia a febbraio, stiamo svolgendo la preparazione atletica il martedì ed il giovedì sera allo stadio Vestuti. Contiamo, per quanto riguarda i risultati sul campo, di migliorare il piazzamento della scorsa stagione. Puntiamo, inoltre, a rafforzare questa realtà, a rendere viva e partecipe la cittadinanza su ciò che riguarda l’attività che svolge l’Eagles Salerno. Speriamo, anche grazie ai risultati, di poter diventare il fiore all’occhiello della nostra regione. E’ stato infatti stretto, a questo proposito, un accordo di collaborazione con gli Steel Bucks Caserta. Gli atleti del sodalizio casertano vengono ad allenarsi al “Vestuti”. I nostri stanno imparando molto da quelli che sono i movimenti, le tattiche individuali e di squadra della formazione orange. La collaborazione è importante perché può portare alcuni elementi in dote agli Eagles Salerno per il campionato». 

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