Equipollenza, la Commissione Petizioni chiederà spiegazioni al Ministero dell’Istruzione. Vuolo (FI): “E’ tempo che il MIM faccia chiarezza”

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“Quando c’è una volontà una strada la si trova, ma a quanto pare l’Italia non ha la volontà politica di risolvere il problema e scriveremo una lettera”. L’annuncio è del Vicepresidente della Commissione Petizioni del Parlamento europeo On. Peter Jahr (PPE/CDU) dopo aver ascoltato l’Onorevole Lucia Vuolo (PPE/Forza Italia) cha ha firmato e presentato le due petizioni. Una decisione che arriva dopo l’unanimità espressa dai Gruppi politici presenti. Immediato il commento dell’Onorevole Vuolo: “L’unanimità delle forza politiche europee attesta la portata professionale e umana dei principi espressi nelle petizioni. Sono soddisfatta perché finalmente il Ministero dell’Istruzione dovrà spiegare i criteri adottati per tutti gli “equipollenti” e, cosa ancora più importante, dovrà fornire garanzie sui tempi biblici per il riconoscimento dei titoli. Tempi che relegano di fatto quasi 20 mila docenti abilitati a casa”. Puntuali poi nell’intervenire l’Avvocato Maurizio Danza e gli Avvocati Angela Maria Fasano e Stefania Fasano, queste ultime anche per conto del SILAV (SINDACATO ITALIANO LAVORATORI) rappresentato per l’occasione dal suo segretario generale Gaetano Giordano. “La disposizione di legge italiana e la ordinanza del Ministero dell’Istruzione pregiudicano il diritto di migliaia di docenti, abilitati all’estero per l’insegnamento. Collocare in coda a chi è privo di tali titoli nelle graduatorie per il conferimento di contratti a tempo determinato, discrimina gravemente il diritto di accesso al lavoro – spiega l’Avvocato Maurizio Danza, secondo firmatario di una delle due petizioni presentate a Bruxelles. Non è da meno Gaetano Giordano, segretario generale SILAV, che ricorda come la petizione firmata (0953/2023) ponga l’accento sul “grave ritardo da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (oltre i 36 mesi di attesa), nel processo di riconoscimento dell’abilitazione sostegno conseguita all’estero da migliaia di giovani docenti precari che, in buona fede, hanno ottenuto un titolo che presenta piena validità giuridica”. All’unanimità quindi la Commissione Petizione ha deciso affinché entrambe le petizioni restino aperte e, come annunciato, una “letteraccia” sarà inviata all’Autorità italiane. Obiettivo unanime: ottenere spiegazioni tali da rendere giustizia, sia sul piano professionale sia umano, ai quasi 20 mila docenti “equipollenti” in attesa del nulla osta ministeriale.

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