Il mare risarcito

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di Vincenzo Benvenuto

L’ultimo bagno nel mare di Salerno, l’ho fatto a diciassette anni. Poi l’avvistamento di una blatta che ratta s’infratta nel chiavicone insieme al ferro arruginito che per poco non mi “spertusava” il piede, mi hanno fatto esclamare: “Mai più!”; non prima, ovviamente, di aver mandato giù un bestemmione che solo la distrazione del buon Dio mi ha impedito di espiare con la dannazione eterna. Da qual momento, ho preferito la faticosa qualità alla comoda quantità: piuttosto che andare al mare tutti i giorni e scialarmela tra scorze di pomodori e scie di dubbia provenienza, ho scelto di andarci un paio di volte a settimana, ma bagnarmi in un mare ancora refrattario all’invasione di tampax e di olio combustibile. Ovviamente, questa scelta comporta, a fronte di nuotate finalmente “da cristiano”, diversi inconvenienti: lo spostamento di almeno 100 km da Salerno; il traffico sempre incombente nonostante la partenza più intelligente possibile; il caldo che è lo scotto da pagare per chi si ostina a non avvalersi dell’aria condizionata; il consumo di diesel e l’usura di un’auto mortificata dal trittico prima-frizione-seconda. Se a tutto questo ci aggiungi la nervatura che inevitabilmente monta per il viaggio in queste condizioni e il costo (a volte necessario) di un ombrellone e due lettini, ebbene posso dire che il mio capriccio di mare pulito mi impone svenamenti significativi. Sabato scorso, però, “ e che cazzo!”, e giù l’ennesimo bestemmione (ancora una volta il buon Dio, per consentirmi di riportare il motivo di tanta rabbia, dev’essersi distratto): dopo il bagno ricco di tutte gli appesantimenti di cui sopra, nessuno escluso, mi dirigo, stanco ma soddisfatto, alla macchina. Mi blocco: entrambi i finestrini rotti, con la certezza che qualcosa sicuramente mancherà dall’abitacolo. No, stavolta no, non ho bestemmiato. La mia lucida incazzatura ha scatenato il mio indomito diritto: agirò contro l’Arpac, il Comune, la Regione, il Ministero della Salute che da ben ventisei anni mi impongono viaggi fantozziani solo per regalarmi un bagno decente. Non esiste una città turistica senza uno straccio di mare fruibile innanzitutto dal cittadino. Il risarcimento monstre? Beh, dopo avermi pagato il danno dei finestrini rotti e del furto di qualcosa ancora da inventariare, lo metterò a disposizione per la bonifica del mare di Salerno. Vuoi mettere la soddisfazione di ricongiungersi con il proprio mare, finalmente pulito e ospitale, dopo ben ventisei anni di allontanamento?

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