La Jugend e Giovanni D’Acunto entrano nel sodalizio

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di Matteo Maiorano

Il nuovo staff che avrebbe dato vita al Vietri-Raito fu presto fatto. «Iniziammo a giocare le prime partite con l’ausilio di diversi collaboratori, che via via furono chiamati nel club biancoverde, tra cui Sabino De Filippis e Peppe Grassi (il cui figlio divenne massaggiatore della prima squadra, ndr), i quali non percepivano nessuna cifra per la prestazione offerta: il loro lavoro nasceva dal semplice amore per il calcio; per aiutare i diversi ragazzi che iniziavano a giungere presso il campetto di Marina di Vietri. Offrivano tutta la loro competenza per la causa. Potevo contare inoltre – prosegue Peppe Martino – sulla professionalità dialtri grandi personaggi, che vennero integrati nel nuovo sodalizio, tra cui Fiorello Fusco, mio stretto confidente, e Raffaele Del Forno, collaboratore di Peppe Palma».

Nel 1970, anno della fondazione, il Vietri-Raito investì subito forte sul settore giovanile: «Eravamo ben consapevoli che basi forti assicuravano alla società un futuro prospero». Giovanni D’Acunto, detto ‘O Sovietico, aveva al suo seguito degli autentici enfant prodige in quella che allora era la Jugend, club salernitano. «D’Acunto svolgeva i propri allenamenti quasi quotidianamente presso i salesiani in via S. Domenico Savio, nel rione Carmine di Salerno. Avendo già un nutrito numero di giovani tra le sue fila decisi di avvicinarlo. Gli dissi che stavamo costituendo una squadra forte ma c’era bisogno di un settore giovanile che permettesse ai talenti distribuiti sul territorio di crescere e a noi di poter fare affidamento su un manipolo di ragazzi che potessero rappresentare il futuro di Vietri sul Mare».

Convincerlo non fu difficile: «’O Sovietico fu subito felice di poter collaborare con il Vietri-Raito, fu dal primo momento parte integrante di questo grande progetto a lunga gittata». Il settore fu così presto composto e i ragazzi si trovarono quasi tutti a palleggiare presso il campetto di Marina. «Ad allenare la prima squadra fu Alfredo Martusciello, mentre il settore giovanile fu affidato a don Nicola Gregorio, autentico talismano per molti calciatori. A seguire le diverse fasce d’età figuravano inoltre Severino, Barone e Olieri».

(3.continua)

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