L’accordo civico umbro, Rousseau e la trappola campana

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di Andrea Pellegrino

L’accordo civico (ma poi non tanto civico) umbro, potrebbe riaprire la strada anche in Campania all’intesa MaZinga. Per ora appare quasi un’utopia, ma non troppo distante da quell’idea che ha portato alla nascita del governo giallorosso. Certo è che in Campania l’ostacolo enorme da superare riguarda Vincenzo De Luca che, per ora, ha abbandonato Renzi restando ben saldo nel Partito democratico. Sempre per ora e salvo imprevisti. D’altronde il figlio Piero ha tentato tutte le vie del Nazareno pur di entrare nel Conte bis. Il tempo gioca a favore degli ambasciatori, poi il solito Rousseau farà il resto. Fantapolitica? Può essere. O forse no.

La crisi agostana ha modificato quasi tutte le regole politiche, interne ed esterne ai partiti. Ragionando per assurdo, uno scenario più o meno realistico potrebbe essere questo: accordo MaZinga in Campania, senza De Luca, con la leadership affidata a Sergio Costa. Attuale ministro all’ambiente, campano, vicino al Movimento 5 Stelle, ben voluto dal Partito democratico, da Leu e dallo stesso Luigi de Magistris.

De Luca dal canto suo potrebbe immaginare una corsa con la sua civica di sempre, Campania Libera, oltre che con altre liste già sul tavolo del governatore e della sua macchina amministrativa. Con o senza il Pd, De Luca conterebbe già otto raggruppamenti a suo sostegno. Naturalmente tutto questo dipenderà sempre dalla durata del governo ma anche dalle mosse di Matteo Renzi che almeno per ora in Campania ha raccolto poca roba. Uno strappo dei deluchiani con il Partito democratico riaprirebbe la partita dei renziani. E sempre la fantapolitica non escluderebbe un Renzi – Berlusconi in salsa campana.

Stiamo correndo troppo, è vero. Ma a questo punto tutto può succedere.

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