LE VACANZE POST COVID?

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Dovranno essere sicure, flessibili e green

In aumento la richiesta di alloggi con angolo cotture e di case vacanza immerse nella natura

di Daniela Pastore

Che viaggiatori saremo ora che siamo di nuovo pronti a preparare le valige? Dopo essere stati per tanto tempo rinchiusi nelle nostre abitazioni, le vacanze ci appaiono più un diritto che un privilegio, un modo per ritrovare il benessere psico-fisico e la serenità. Per capire meglio come sarà il turismo post covid, ci viene in aiuto un sondaggio di Ecobnb, la grande community del turismo sostenibile, la quale ha verificato che a distanza di poche settimane dal lockdown continuano a salire in google le ricerche “Quando potremo viaggiare“? Sintomatica ricerca on line che sottintende un bisogno generale davvero molto diffuso di evadere. Molte sono state le domande agli intervistati. Alla domanda “Quando pensi sarà la tua prossima vacanza?”, il 43% degli intervistati risponde quest’estate, mentre il 30% non ha ancora deciso, il 16% ipotizza l’autunno, e solo il 3% l’inverno. Certamente le vacanze 2020 saranno più flessibili e destagionalizzate, anche per evitare gli affollamenti. Alla domanda “Quanto pensi durerà la tua prossima vacanza?” il 37% degli intervistati risponde una settimana, il 26% solo pochi giorni, il 25% due settimane, mentre il 7% di intervistati prevede 3 settimane o di più. Altro dato importante emerso è che se prima della pandemia la destinazione preferita era il mare, oggi si preferisce un turismo meno esotico, più lento e locale. Allora grande attenzione per la montagna, l’entroterra, i parchi naturali, le piccole realtà e borghi rassicuranti. E ancora, i viaggi aerei sembrano poter aspettare. Lo scorso anno a luglio i voli aerei avevano raggiunto il loro record come numero di tratte: in un solo giorno oltre 225.000 voli attraversavano il mondo. Quest’anno, al contrario, i viaggi internazionali saranno certamente ridotti e difficili da intraprendere, sia per la paura del contagio che non ha abbandonato molte persone, sia perché i protocolli di sicurezza necessari ma macchinosi scoraggiano i movimenti. Il turismo si prepara a vivere una delle recessioni più gravi della storia moderna. Unico dato positivo sarà il contenimento dell’inquinamento dei voli aerei che sono responsabili del 3% delle emissioni totali di gas serra in Europa. Ma quale sarà la formula di soggiorno preferita? Le risposte ci dicono che aumenterà la richiesta di alloggi con angolo cottura e le case vacanza immerse nella natura. Crescerà anche l’interesse per i glamping, ovvero le vacanze in tende ecologiche ma super confortevoli e piene di glamour, le case sull’albero, le tende berbere o yurte immerse nella natura. Affascinanti tipologie di vacanze all’aria aperta, cemento free. A cosa saremo disposti a rinunciare per avere un’accoglienza più sicura? Certamente i viaggiatori post covid cercheranno vacanze più sicure. Per rispettare il distanziamento sociale sono disposti a rinunciare all’utilizzo dell’ascensore (73%), ma anche alle zone comuni (55%), alla piscina o al centro benessere (55%), così come alla pulizia giornaliera della camera (40%). Un terzo circa degli intervistati è inoltre disponibile a rinunciare al servizio di ristorante e colazione a buffet, ma si aspetta di trovare nelle strutture ricettive scelte, spazi colazione all’aperto e tavoli distanziati nella sala colazione, accesso alla piscina o spa con orari determinati, gel igienizzanti e saponi per le mani negli spazi comuni e nei bagni, dispositivi di protezione indossati sempre dal personale. Oltre a ciò ci si aspetta una corretta informazione sui servizi della struttura alla luce degli adeguamenti post covid, si preferisce raggiungere la meta con i mezzi propri evitando il trasporto collettivo, si scelgono strutture piccole con poco via vai di persone, mete fuori dal turismo di massa, ampi spazi e cucina bio. Aspetti cruciali delle nostre prossime vacanze saranno la flessibilità delle prenotazioni, prezzi ragionevoli senza rincari, la politica di cancellazione gratuita, nonché la sostenibilità ambientale, economica e sociale. E tanta consapevolezza.

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