Pausa di riflessione

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di Matteo Maiorano

Rilanci, scioperi e ritiri. La Salernitana nel momento più buio del duo Lotito-Mezzaroma sta preparando la sfida al Venezia, ma di tutto si discute meno che della sfida contro i lagunari, in programma sabato all’Arechi. Per fare il bilancio di una stagione anonima bisognerà aspettare altre otto settimane, ma a far parlare più degli impegni del campo è ciò che aleggia intorno al gruppo di Gregucci.

La proprietà si è esposta in prima persona in merito al comunicato dei tifosi diramato a mezzo web, condendo il proprio pensiero con un pizzico di rimpianti per risultati che non hanno risposto alle aspettative di mercato. E mentre da una parte Lotito e Mezzaroma blindano Gregucci e invitano i supporters a far fronte comune rispetto alle avversità, la torcida è unita contro i due patron chiedendo un radicale cambio al vertice. Dai più arriva la richiesta di passare la mano, perché quello del centenario sarebbe dovuta essere un’occasione unica per cucire uno strappo che man mano con il tempo si è fatto sempre più netto. Il taglio è frutto dei dubbi e delle scelte, per una società che, nonostante i proclami, ha sempre risposto con scelte discutibili alle perplessità dei più che vedevano nell’assenza di programmi a lunga gittata degli ultimi anni il vincolo principale alla promozione in massima serie, attesa da ormai ventuno anni. L’articolo 16 delle Noif vieta all’attuale dirigenza di essere presente, come risaputo, con due squadre nel medesimo campionato ma sulla questione i co-patron hanno sempre rassicurato la piazza: è innegabile però che il problema esista, se questa società ha dimostrato di poter vincere a mani basse i campionati precedenti.

La sosta per gli impegni della nazionale ha permesso al gruppo di Gregucci di riacquisire una discreta tranquillità, lontano da occhi indiscreti, nella vicina San Gregorio Magno. Vedremo se il gruppo sarà ricompattato, ma le critiche in vista dell’impegno contro il Venezia stanno per riversarsi sull’undici granata. L

o sciopero indetto dai tifosi per il match contro gli arancioneroverdi coinvolgerà l’intero cuore del tifo, quella curva che mai ha fatto mancare il proprio attaccamento ai colori della città. Bisognerà cambiare qualcosa, perché l’attuale situazione non fa che logorare un rapporto già compromesso. L’unica ancora di salvezza è rappresentata dai risultati, sperando che i calciatori, nel silenzio assordante di San Gregorio Magno, abbiano finalmente trovato la quadra del cerchio.

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