Piana del Sele, «fattore di pressione è il punto di partenza per il rilancio»

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di Giovanna Naddeo

«Insistiamo sul criterio localizzativo del “fattore di pressione” – già attivo in altre zone d’Italia come nel bresciano – per contrastare l’insediamento di nuovi impianti per il trattamento e la gestione di qualsiasi tipologia di rifiuto, nonché per impedire qualsiasi ampliamento dei siti già esistenti». E’ quanto sostiene il primo cittadino di Battipaglia, Cecilia Francese, in vista del Consiglio provinciale di lunedì 30 settembre.

L’assise di Palazzo Sant’Agostino si aprirà e chiuderà proprio con la questione battipagliese: tra i punti all’ordine del giorno, infatti, la discussione relativa al fattore di pressione sponsorizzato in particolar modo dall’assessore allo sviluppo urbano della giunta Francese, Davide Bruno, nonché la mozione presentata dal consigliere Ruperto sull’emergenza ambientale. La convocazione, ufficializzata dal presidente Michele Strianese, era stata annunciata a seguito delle numerose proteste verificatesi dopo l’incendio alla Mgm.

«L’area battipagliese» – continua il primo cittadino – «è satura di industrie del rifiuto. C’è un’eccessiva concentrazione a discapito della salute dei cittadini e della salubrità del nostro territorio. Al tempo stesso, insistiamo sulla necessità di controlli sulle aziende già esistenti. La grande sfida è questa: l’alleanza tra istituzioni e cittadini per la salvaguardia del territorio. Io sono impegnata fisicamente e fortemente determinata ad impedire e il perpetuare del disastro ambientale nella Piana del Sele e non mollerò fin quando non vedrò concrete soluzioni. Solo così potremo rilanciare il settore agroalimentare, il turismo sulla fascia costiera, e di conseguenza lo sviluppo economico, in modo da creare nuovi posti da lavoro». 

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