Battipaglia, l’area è satura: «Basta industrie del rifiuto»

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di Giovanna Naddeo

A pochi giorni dal Consiglio provinciale del prossimo 30 settembre, l’assessore con delega alle politiche comunitarie, allo sviluppo e alla fascia costiera della giunta Francese, Davide Bruno, ritorna sull’importanza del “fattore di pressione”, parametro normativo basato sul rapporto rifiuti/territorio per contrastare l’insediamento di nuove industrie del rifiuto nell’area battipagliese.

Assessore Bruno, qual è la situazione registrata all’indomani degli ultimi roghi?

«Continuo ad affermare l’importanza del criterio localizzativo del “fattore di pressione” (così come previsto dal Codice dell’ambiente) per contrastare l’insediamento di nuovi impianti per il trattamento e la gestione di qualsiasi tipologia di rifiuto, nonché per impedire qualsiasi ampliamento dei siti già esistenti. In base agli indici volumetrici previsti dalla normativa, la nostra area è satura e non può ospitare nuove aziende del rifiuto. Per non parlare dell’importanza dei controlli sulle aziende già operative».

Negli ultimi mesi, più esponenti del Consiglio comunale di Battipaglia hanno denunciato i miasmi provenienti dal vicino sito di compostaggio di Eboli. A che punto è il dialogo con l’amministrazione Cariello?

«Sicuramente occorre promuovere più accordi, tavoli e intese tra i comuni limitrofi elaborare una strategia comune e al tempo stesso portare avanti l’attività di monitoraggio dell’intera Piana del Sele. Anche le istituzioni come Provincia e Regioni rivestono un ruolo decisivo. Il consiglio provinciale di lunedì 30 settembre si aprirà proprio con la questione battipagliese».

Prossimi impegni per la tutela ambientale?

«E’ in partenza una task force con lo Sportello unico per le attività produttive e altri enti per promuovere maggiori controlli, nonché un presidio costante sui siti di Battipaglia. Altre iniziative saranno lanciate nel breve periodo. Occorre lo sforzo di tutti per la tutela della salubrità del territorio».

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