“Queste sono cose che non mi appartengono”, il racconto di Pietro Passamano

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“Queste sono cose che non mi appartengono”
Seconda metà degli anni settanta. Alla porta di Pietro Passamano, Segretario Generale della FILCA CISL di Salerno (sindacato degli edili), bussa un uomo di poco meno di sessant’anni. E’ di un paese della Valle dell’Irno e chiede di poter lavorare in qualche cantiere almeno per un po’, perché ha bisogno di altri contributi per andare in pensione. Passamano riesce a farlo lavorare presso il cantiere della nuova sede dell’Università a Baronissi (poi completata agli inizi degli anni ottanta). E’ un sabato mattina di qualche mese dopo, quando Passamano è costretto a letto per una forte febbre. E’ sua moglie Filomena che apre ancora a quell’uomo dal fisico forte e dai modi cortesi che chiede di parlare ancora con Pietro.

Quando Passamano lo raggiunge l’uomo tira fuori dalla tasca del cappotto un sacchetto di carta pieno di soldi e prova a consegnargliela come gesto di riconoscenza per quanto aveva fatto per lui.
E’ la voce bassa ma decisa di Passamano a bloccarlo: “Mettiti questi soldi in tasca e vattene”. Giovanni si sta preparando per andare a scuola quando il padre gli chiede di accompagnare quel signore alla porta.
Il signore imbarazzato e mortificato prova ad insistere spiegando che il suo problema è stato risolto grazie a Pietro e che ora può andare in pensione. “Io vengo pagato dalla CISL. E basta!” – replica Passamano.
Giovanni è ormai all’uscio di fianco all’uomo che, tra la promessa e la minaccia, dice che tornerà per gli auguri di Pasqua. La risposta di Pietro è ancora più ferma, tendente all’incazzatura: “E io ti caccio di nuovo fuori!”

Ma il sabato Santo l’uomo è di nuovo alla porta di casa Passamano. Pietro non è in casa, e Filomena si prepara da sola a “battagliare”. Ringrazia per gli auguri, ma accennando allo scatolo che l’uomo porta in braccio ricorda che non accetterà nessun regalo.
Nella concitazione tipica di un pacco “spinto e respinto”, lo scatolo cadde e il pollo che vi era contenuto cominciò a correre per tutta la casa, rincorso affannosamente. Filomena cede quasi per sfinimento, facendo contento l’uomo che si congeda programmando già la sua visita per la prossima vigilia di Natale…

Poi, uscendo, si gira indietro e mormora «Signora, dite a don Pietro che in vita mia non mi è mai capitato di incontrare una persona “strana” ma perbene come lui».
Pietro non aveva accettato i soldi, è una persona strana…

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