Salerno futuro polo del pugilato

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di Matteo Maiorano

«L’unica cosa che manca alla nostra città è la programmazione. E’ una delle cose fondamentali, ma purtroppo la lungimiranza è stata il nostro tallone d’Achille». Emilio Desiderio insegna pugilato presso la palestra Senatore, sita all’interno dello storico impianto cittadino Vestuti.

L’atleta snocciola diversi spunti di riflessione sul settore, soffermandosi su ciò che, a suo modo di vedere, è la storia presente e futura della disciplina salernitana. Il pugile vanta circa 60 incontri da dilettante e diversi da professionista, oltre che successi nella categoria Senior nei tornei interregionali e un argento ai campionati universitari. «Ci sono stati, negli ultimi decenni, veri e propri riferimenti della pugilistica, atleti che sul ring hanno fatto emozionare tanti appassionati come Mario Santucci e Giorgio Pappalardo, appartenuti ad altre generazioni che praticavano, a mio modesto parere, uno sport che oggi è mutato sotto diversi aspetti». 

Desiderio ricorda qualche aneddoto sugli incontri con Pappalardo, recentemente scomparso: «Veniva spesso in palestra, ha allenato centinaia di ragazzi a quello che ritengo un pugilato vecchio stampo, fatto di pugni rapidi in sequenza in cui il fattore potenza era determinante, con molta meno tattica, un modello spartano sotto certi versi, che dava alla fase offensiva un’importanza determinante». L’evoluzione della disciplina è stata notevole: «Parlare del pugilato degli anni ’60 non è facile, oggi è tutto un altro mondo. Dal mio punto di vista è migliorato, come anche altri sport. Gli atleti sono più evoluti rispetto al passato». 

A Salerno però lo sport pecca di appetibilità: «La pugilistica, dopo un periodo di crisi, probabilmente dovuto alla scarsa risonanza mediatica e all’assenza di programmazione a lungo termine, sta facendo una serie di passaggi volti ad ottenere una qualità media di prestazione nel tempo. Questo sport affascina ma non ha grande seguito. Ci si ritrova ad affrontare altre realtà campane, come Marcianise o Torre Annunziata e ci si accorge di avere un gap incolmabile con le società di questi territori». 

Oggi il maestro cura, tra le altre, le fasce d’età dei più piccoli: «Facciamo attività giovanile dai 7-8 anni, per colmare questo ritardo e metterci in linea con la programmazione e la mentalità che c’è in Italia. Torre Annunziata collabora con istituti nelle scuole medie per far mettere il pugilato tra le discipline di educazione fisica, spero che un giorno anche noi faremo questo passo. Sono sicuro che nel giro di 3 o 4 anni torneremo a produrre campioni: Salerno sarà un polo della pugilistica. Negli anni – sottolinea Desiderio – è mancata la programmazione, creare un circuito, un ricambio, presupposti che servono per far crescere i talenti».

Capitolo strutture: «Andrò controcorrente rispetto alla massa, che vede nelle strutture il neo sportivo della città. A noi il Comune mette a disposizione la palestra a tariffe agevolate. Il Vestuti è efficiente, non manca nulla». E diversi di questi campioni si stanno già affermando: «Luciano Trotta, Antonio Basso e Gianmarco Galdi hanno di recente ottenuto successi nei campionati interregionali, sono molto fiero dei miei ragazzi». Il riferimento per il futuro è però Dario Socci: «E’ un professionista come pochi. Non per i risultati, su cui c’è poco da discutere, ma per il percorso intrapreso. E’ il solo che ha avuto il coraggio di fare strada e mettersi alla prova, a misurarsi con realtà diverse».

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