Serie B: il gol dell’art. 18

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di Matteo Maiorano

Neanche Jigsaw avrebbe potuto immaginare un finale thrilling come quello maturato al termine della regular season in cadetteria. I risultati del campo costringevano la Salernitana giocarsi le proprie velleità salvezza tramite lo spareggio con gara due al Penzo di Venezia, con Foggia retrocesso in C. Ma le aule di tribunale hanno decretato verdetti diversi, riversati a cascata sulla classifica finale e sulle scelte del consiglio di Lega B: il Palermo, protagonista della lotta per tornare in serie A, è stato infatti declassato dal tribunale federale nazionale in serie C.

Per cambiare il drammatico scenario gli avvocati della società palermitana hanno presentato ricorso alla corte d’appello federale: l’esito è atteso tra domani e lunedì. Coinvolto nella disputa anche il Foggia: i satanelli, difesi dall’avvocato Iudica, chiedono la restituzione di uno dei sei punti in classifica. Ottenerlo non sarà semplice, ma se venisse accettato il club di Lotito e Mezzaroma si ritroverebbe direttamente in serie C. Senza giocare i play-out: lunedì la Lega, riunita per l’occasione, ha decretato che non ci saranno per il campionato in corso spareggi salvezza.

A retrocedere le ultime quattro compagini, quindi Carpi, Padova e Foggia, con annesso Palermo. L’articolo 18 del codice di giustizia sportiva prevede infatti l’esclusione della società e non la retrocessione e non fa scalare le altre squadre in graduatoria. Il comunicato della Lega ha scatenato le ire della Figc, che ha di conseguenza scomunicato la Lega B, la quale non può secondo l’organo federale prendere decisioni di tale portata. Una situazione surreale che rappresenta l’ennesimo unicum di un torneo che ogni anno tiene incollati gli spettatori agli schermi degli smartphone, per conoscere le ultime notizie in materia giuridica.

La decisione del consiglio di estromettere il Palermo e di retrocedere senza possibilità di play-out la Salernitana ha destato notevole scalpore e le conseguenze, dal punto di vista legale, sono destinate a protrarsi per tutta l’estate. La partita del tribunale è però ancora lunga e se al Foggia dovesse essere restituito il punto, o il Palermo venisse reintegrato dalla corte d’appello partirebbero una sfilza di ricorsi mai vista.

Un dramma a tutte le latitudini che la Salernitana conosce benissimo: era il 2005 quando l’allora Salernitana Sport fu cancellata dalla geografia calcistica nonostante la salvezza maturata sul campo e fu costretta a ripartire dai campetti di periferia. Il forte indebitamento dell’allora società di Aliberti fece gridare allo scandalo l’ex patron, che sottolineò a più riprese la disparità di trattamento rispetto ad altre società a cui venne concessa invece la rateizzazione dei debiti maturati. Aliberti martedì sulle reti Ottochannel è tornato sulla questione: «Nulla di nuovo: sentenze ad orologeria, pseudo organi che deliberano a dispetto del campo, centri di potere più o meno occulti».

Parte poi l’attacco a Zamparini: «Ci sono voluti 14 anni per capire chi fosse, il tempo è galatuomo. Nel 2005 disse che dovevamo fallire: almeno il nostro bilancio era veritiero». La situazione presenta però delle discrepanze: «Nel 2008 5 squadre di A poterono giovare di un’ammenda economica: oggi il Palermo per fatti simili è condannato alla C».

Mentre sulla Salernitana di oggi: «I risultati del campo sono frutto della mancanza di polso all’interno dello spogliatoio. Va rifondato tutto, a partire dal settore giovanile. Il patron Lotito deve essere più presente in città. Fosse per me azzererei la governance, partendo dal direttore sportivo. A oggi la Salernitana vale 5 milioni». I granata intanto continuano ad allenarsi sotto i dettami tattici di mister Menichini: perché si sa, questo torneo presenta ogni giorno delle sorprese. Meglio non farsi trovare impreparati.

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