Una finestra di mercato al Concord

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di Matteo Maiorano

Il calciomercato rappresenta un momento topico della stagione. E’ in quel momento infatti che le squadre si rinforzano, sfoltiscono le rose, arricchiscono i propri staff, studiano i colpi che faranno impazzire i tifosi. Da ormai decenni il luogo prescelto per l’incontro tra le diverse realtà del calcio italiano è Milano, che nelle diverse strutture a cinque stelle che suggellano la metropoli lombarda, ha da sempre fatto da sfondo alle trattative di mercato.

L’alternativa, al tramonto degli anni ’80, fu rappresentata da Salerno. Presso il ristorante Concord, seppur per un breve periodo, le squadre di calcio regionali si incontravano per trattare: “Inventai il mercato calcio nei pressi della nave Concord: il progetto era quello di un calciomercato meridionale. Richiesi alla Lega che le trattative si facessero finalmente anche al Sud”.

Presso il “Concord” iniziarono a trattare anche club professionistici: due giorni a settimana, luglio e agosto. “Sistemavo i tavoli e in 800 metri quadri ospitavo di volta in volta diverse realtà del calcio locale. Mi volevano denunciare – sottolinea Martino – perché a detta loro non potevo farlo. Inventai questa sorta di artificio chiamandolo incontro di calcio. Presso il ristorante i clienti potevano inoltre saggiare i miei famosi spaghetti alla Bearzot”.

Nell’86 le frizioni con il club metelliano: “Litigai con la dirigenza cavese perché venne chiamato come direttore generale Ernesto Bronzetti, grande mediatore di calcio del tempo. Anni addietro, quando era dirigente della Pro Vasto, mise sotto contratto due calciatori, che io non volevo andassero in Abruzzo”.

(14.continua)

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