«Var necessario anche in serie B»

0
320

di Matteo Maiorano

«Pierri e Chimenti i leader di una Salernitana che si apprestava a scrivere la storia». Le parole sono quelle di Franco Colomba, tecnico granata nel biennio tra il ’95 e il ’97. Tra due giorni i granata saranno di scena ad Ascoli, ambiente che il mister conosce bene avendo trascorso una parte della sua carriera nella città di sant’Emidio, conducendo i bianconeri alla salvezza nel 2009.

Che ambiente troverà la Salernitana al Cino e Lillo Del Duca?

«La piazza bianconera è passionale, calda, visceralmente legata ai colori del club. Il sodalizio marchigiano può contare sul dodicesimo ogni qual volta scende in campo. In questo posso assicurare è molto simile a quanto vediamo settimanalmente a Salerno, dove l’Arechi in diverse circostanze è un vero e proprio catino infernale. La tifoseria bianconera chiede da tempo la A, per storia e blasone credo sia un traguardo lecito. Sottolineo, si vive una condizione simile a quella della città dell’ippocampo».

La Salernitana vista in questa prima metà di stagione l’ha convinta da punto di vista del gioco?

«E’ un discorso che si lega inevitabilmente con la torcida granata. Se si fa quadrato, squadra e tifosi, si crea il giusto ambiente, la Salernitana risalirà presto la classifica. Oggi fare la parte del leone è sicuramente molto difficile, soprattutto in questa serie B: le squadre non possono prescindere da valori tecnici importanti».

Che clima respirò Colomba durante la sua permanenza a Salerno?

«Sicuramente positivo, c’era molta fame. La squadra stava dando segnali importanti e i frutti sono poi arrivati l’anno successivo con Rossi. C’era un gruppo molto affiatato, a farla da padrone era il collettivo. Il leader tecnico era sicuramente Alessio Pirri, centrocampista dalla classe sopraffina, che portai con me a Reggio Calabria quando lasciai Salerno. Quello con maggiore personalità era invece un certo Antonio Chimenti, che alla Juve ha ottenuto la definitiva consacrazione».

Cosa pensa della Var?

«E’ uno strumento fondamentale, evita anzitutto chiacchiere che alimentano inutili sospetti. Ritengo che, alla luce di quanto sta avvenendo in serie A, sia un’opzione che la lega di B deve prendere in considerazione».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here