Caro affitti, la protesta degli studenti si allarga

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La protesta degli studenti universitari avanza dal nord al sud Italia.

Da Torino, Milano, Roma e Cagliari si eleva la protesta degli studenti soccombenti al caro affitti che incombe sul nostro paese.

Il diritto allo studio è sempre di più riservato ai giovani che hanno una posizione economica solida.

I ragazzi non accettano più il caro affitti e dopo la protesta al Politecnico di Milano di qualche giorno fa, anche La Sapienza di Roma si riempie di tende e studenti, per un atto di disubbidienza pacifica.

Partita da Milano e poi a Roma si sta allargando ad altre città la protesta delle tende contro il caro affitti per gli studenti universitari.

È la nuova forma di protesta degli studenti che si accampano davanti alle università per manifestare contro i prezzi degli affitti diventati insostenibili.

Ad esempio, a Roma non si scende sotto i 500 euro per una camera. Il sindacato studentesco Unione degli Universitari (Udu), ha lanciato una mobilitazione nazionale e chiesto un incontro alla ministra dell’Università Bernini.

La risposta del governo

Secondo la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, “Il Pnrr prevede di realizzare 60mila posti aggiuntivi. Il Mur ha già raggiunto il primo target, assegnando agli studenti 7.500 posti letto. Nelle prossime ore partirà una manifestazione d’interesse per capire gli immobili pubblici su cui possiamo contare per creare gli altri 52.500 posti previsti. Nei giorni scorsi ho chiesto il supporto dei sindaci delle città metropolitane e lunedì ho istituito il gruppo di lavoro che dovrà stabilire prezzi al di sotto di quelli di mercato”. Anche se, durante l’intervista che ha rilasciato a Il Giornale, la ministra ammette che servono ulteriori risorse oltre quelle messe a disposizione dal Pnrr.

Emanuela Sergio

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