Di padre in figlio: un secolo di ricordi ed emozioni

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di Matteo Maiorano

Una vera e propria enciclopedia del calcio a tinte granata. Il magico mondo della Salernitana va in orbita al parco Pinocchio: presso la fornace ex Salid del parco dell’Irno, dal 13 e fino al 23 giugno, il trascorso centenario è in mostra per i tanti appassionati della città e provincia. 

Il compleanno di sua maestà si intreccia inevitabilmente con i racconti, le foto, le divise di gioco e i documenti di chi ha voluto lasciare un segno nella città di San Matteo, laddove fede calcistica e spirituale vanno a braccetto. Non è solo una squadra di calcio: è memoria collettiva, condivisione, aggregazione ma soprattutto vita.

Per chi l’ha trascorsa a seguire i granata dagli spalti del Vestuti prima e dell’Arechi poi, è una seconda casa, un porto sicuro. “A strisce bianche e celesti, scollo a V e colletto celeste, tessuto modello coloniale” era così la prima divisa ordinata dal ragioniere Adalgiso Onesti, primo storico presidente granata, il quale, il 25 giugno 1919, a poco meno di una settimana dall’atto fondativo, ordinava le prime magliette di gioco per la neonata Unione Sportiva Salernitana. Centinaia le casacche in mostra, che nel corso di questo secolo hanno distinto la Salernitana sui campi di gioco dello stivale.

Tra sponsor storici e colori vivaci (come quelle che da sempre caratterizzano i portieri) le magliette, dono dei collezionisti, riempiono i due corridoi, corredati inoltre da materiale plastico e foto d’epoca. Tra le più ricercate quelle della prima promozione in massima serie, che ritraggono i protagonisti della cavalcata che nel ’47 portò la truppa di Viani alla A. La divisa di Margiotta, originale indossata dalla punta agropolese, riflette sulle immagini che hanno lasciato un segno intangibile sulla prima generazione di salernitani vicina al sodalizio cittadino.

Un angolo speciale, manco a dirlo, a due bandiere che, chi sul campo chi dalle gradinate, hanno fatto grande il nome della Salernitana: Agostino Di Bartolomei e Carmine Rinaldi sono tra le figure che meglio sintetizzano l’amore per questi colori. La fornace ospita inoltre le coppe portate a casa dal duo Lotito-Mezzaroma: la supercoppa di 2a Divisione, la coppa Italia di terza serie e il trofeo che ricorda i fasti del campionato di Lega Pro vinto dalla banda di Menichini, targato 2015.

Malto, luppolo e senso d’appartenenza: così nasce la Welten, prodotto sorto nel birrificio in provincia di Avellino, che per l’occasione ha realizzato una birra che richiama alla vista e al gusto la storia di sua Maestà con immagini che ritraggono squadra e tifosi in una foto scattata al Vestuti. Una boccata di “salernitanità” a 100 anni dalla fondazione di sua maestà: la mostra, fruibile fino al 23 giugno dalle 10 alle 18 (venerdì dalle 15 alle 22.30) sarà un’occasione unica per riallacciare il cordone ombelicale con il passato, perché i festeggiamenti per il Centenario sono appena iniziati.

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