Il Moulin Rouge di Samarcanda

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di Luana Izzo*

Le luci dei nostri riflettori si accendono su un ambizioso progetto teatrale della compagnia Samarcanda di Battipaglia che domani sarà in scena presso la sala Truffaut di Giffoni Valle Piana con “Au Moulin Rouge de Paris”. Con noi Enzo Fauci, direttore artistico, regista, formatore di Samarcanda Teatro.

Come nasce, Enzo, questo progetto?

«Non è la prima volta che mi cimento con il teatro musicale, cioè con i musical, come si preferisce chiamarli. Appena 2 anni e mezzo fa, ad esempio, è andata in scena l’ultima replica del “Quasimodo”, un fortunatissimo spettacolo che ho diretto per Samarcanda Teatro e che abbiamo portato in giro per la regione per oltre due anni, costellati da un soddisfacente numero di attestazioni e premi. E prima ancora sono stato impegnato, come attore ed anche “modesto” cantante ne “Il Fantasma dell’Opera” ed altri progetti. È un genere teatrale che mi appassiona, mi affascina. E quindi dopo l’esperienza del Quasimodo, insieme allo staff di Samarcanda Teatro, siamo andati alla ricerca di una nuova idea di spettacolo. Così nasce “Au Moulin Rouge de Paris”, un concept nel quale abbiamo voluto strutturare una nuova progettualità soprattutto stilistica, perché valorizza un’estetica (di tipo chiaramente “steampunk”, filone ispirato alla narrativa fantasy), evidenziata in maniera esplosiva e di forte impatto soprattutto nella scelta dei costumi e degli accessori, aspetto curato e coordinato con maestria e puntualità dalla Direction Dress di “Max Max”, nella scenografia molto suggestiva ideata e realizzata dal maestro Rudy Zoppi, uno dei più qualificati artisti della scena teatrale a livello non solo nazionale, e nella grafica del materiale divulgativo, curata da Matteo Volpe, attore e cantante della compagnia».

Con Samarcanda affrontate ogni anno diversi generi teatrali, è stato difficile dirigere questo lavoro?

«La difficoltà è certamente nel far cimentare i nostri attori contemporaneamente su più lavori, e di genere spesso totalmente diverso tra di loro. Ma a noi, a me in particolare, il coraggio non manca, non può mancare quando la passione ti obbliga, ti spinge, ti invoglia a sperimentare l’arte teatrale in tutte le sue praticabili espressioni. Questa forte motivazione ci fa superare ogni iniziale remora».

E’ stato difficile coniugare recitazione, ballo, canto?

«Nel genere musical abbiamo l’esperienza almeno sufficiente per confidare di fare le cose al meglio. Io, come coordinatore e regista del progetto, ho sempre privilegiato le sinergie e le specializzazioni delle competenze. A ciascuno il suo e poi tutti insieme, e questa volta abbiamo fatto veramente tutto al nostro interno: e così ho affidato la direzione musicale ad Ettore Fauci e la direzione coreografica a Sara Forlenza, entrambi attori di Samarcanda ed entrambi con elevate competenze ed esperienze. E sono, questi, due settori estremamente delicati perché da un lato le canzoni sono interpretate rigorosamente dal vivo ad ogni rappresentazione, dall’altro i balletti devono sempre tenere uno standard elevato e totalmente organico al lavoro. Permettimi di aggiungere che i testi della colonna sonora sono stati scritti integralmente da Matteo Volpe ed Emilia Fauci, come sai tra gli attori di punta della nostra compagnia».

Un cast brillante, tanti attori, ballerini, cantanti in scena…

«Sì, io ed il presidente di Samarcanda Francesco D’Andrea ne siamo molto fieri. Con “Au Moulin Rouge de Paris” muoviamo ogni volta una ventina di persone. Sono tanti e sono bravi, attenti, disponibili al duro sacrificio della preparazione, ma soprattutto hanno tutti una spinta ed una motivazione straordinaria. Permettimi di citarti gli attori e cantanti Emilia Fauci, Matteo Volpe, che ho già citato, e poi Salvatore Sellitto, Simone Cauceglia, Nino Chillemi, Sara Forlenza, Amalia Gloriante, e poi il corpo di ballo composto dalle brave e belle Federica D’Ambrosio, Chiara Di Crescenzo, Giada Di Lucia, Gabriella Germano, Siriana La Rocca e Giusy Murrone, qui ballerina ma anche attrice di Samarcanda, ed inoltre il Maestro Giuseppe Freda, di cui sono onoratissimo della sua eccezionale adesione al progetto. Infine i nostri assistenti di scena, Filomena Voto e Nunzio Mancino, anche loro nostri attori che qui collaborano nel dietro le quinte alla riuscita dello spettacolo».

Samarcanda è un’officina teatrale in continuo movimento, cosa bolle in pentola? State già lavorando a nuovi progetti?

«Tanta roba e c’è un motivo importante: nel 2020 Samarcanda Teatro celebra i suoi primi 25 anni di attività. E quindi tante occasioni per festeggiare, dalla ormai storica rassegna teatrale “Tutti a Teatro” che da anni organizziamo a Battipaglia ininterrottamente da ottobre a maggio, e quest’anno con tanti appuntamenti in più, alla XVI edizione del Premio Artistico intitolato a Gianni Agnifili, pioniere de teatro nella nostra città, passando per i laboratori teatrali per giovani ed adulti e, soprattutto, per la preparazione di 3 nuovi lavori teatrali da portare in scena dalla primavera del 2020. Infine, qualche sorpresa è già in cantiere, ma se lo diciamo ora che sorpresa è?».

Prossime date per “Au Moulin Rouge de Paris”?

«Andrà in scena domani, 18 ottobre, presso la prestigiosa Sala Truffault di Giffoni Valle Piana, la sala del Giffoni Film Festival, e ne siamo onorati; poi la replica a Pagani domenica 10 novembre presso il teatro “S. Alfonso Maria de’ Liguori”, nell’ambito del Pagani Teatro Festival, e abbiamo appena chiuso anche per la prima data del 2020 che sveleremo in seguito». Grazie Enzo e in bocca al lupo per tutti i vostri meravigliosi progetti. Buon teatro.

*Officina teatrale Primomito

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