La locomotiva della discordia ‘Respiriamo fumi tossici e polveri’

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Il mezzo è del 1970, viene utilizzato ad oggi per lo spostamento delle merci a Pontecagnano Faiano

Scontro con la Mercitalia Rail,i residenti: “Ci siamo rivolti a tutti gli enti competenti,ora si intervenga”

di Oriana Giraulo

È scontro aperto tra Mercitalia Rail ed alcuni residenti di Pontecagnano Faiano. Ad accendere gli animi un locomotore classe 1970 utilizzato ancora oggi per lo spostamento merci e che data la sua “anzianità” emana nell’aria polveri altamente inquinanti ed un forte cattivo odore che obbliga i residenti della zona – adiacente la stazione – a chiudersi dentro le proprie abitazioni quando il locomotore è attivo. E sono proprio i residenti della zona (Via Trento, Via Torino e Casa Parilli) guidati dall’avvocato Giuseppe Bisogno a far sentire la propria voce. Una richiesta, quella di fermare il locomotore, che risale a più di un anno fa (aprile 2019) quando proprio l’avvocato sollecitato dal persistere del problema ha iniziato a scrivere una serie di corrispondenze e diffide agli enti preposti. Chiara la richiesta: la dismissione della locomotiva diesel D 345 di proprietà della suddetta società che ancora oggi movimenta il traffico merci per conto della società Automar spingendo circa 80 vagoni contenenti furgoni e autovetture lungo un tratto che va da Casa Parilli a Sant’Antonio di Pontecagnano Faiano. Tale movimentazione avviene in qualsiasi ora del giorno e della notte compresi i fine settimana. La locomotiva, che è un vero e proprio reperto di archeologia ferroviaria, nello svolgere il suo lavoro inonderebbe di fumi tossici, polveri sottili e particolato un’area di oltre 5 Km quadrati costringendo i cittadini della zona a blindarsi in casa. Per giunta le operazioni di carico e scarico autovetture richiedono dei tempi medio lunghi e la continua messa in funzione della macchina per le dovute manovre operative. Il tutto in un’area soggetta a vincoli paesaggistici e che in questo caso non vengono tenuti in considerazione. Non tarda ad arrivare la risposta dell’avvocato Diana Lamanna per conto della società Mercitalia nella quale si dichiara la completa idoneità della locomotiva in quanto conforme ai controlli di collaudo. Ma i fumi e gli odori persistono e i residenti non ci stanno, tanto da voler istituire un comitato per una raccolta firme allo scopo di richiedere l’immediata dismissione della locomotiva oppure, proprio per dimostrare la natura collaborativa e aperta del comitato, una perizia del macchinario da un tecnico esterno alla società e che metta a conoscenza sulla reale condizione meccanica di una locomotiva che festeggia i suoi primi 50 anni. Vasta e di tutto rispetto la flotta che vanta la Mercitalia Rail con oltre 300 elettriche, 50 diesel e 150 da manovra. Nel 2017 ben 16 di quelle a diesel sono state smistate nello stabilimento di Maddaloni a Marcianise. “Abbiamo il diritto di essere ascoltati” spiega l’avv. Bisogno, “mi sono rivolto a tutti gli enti competenti compreso l’Arpac, il Ministero dell’ambiente e la Capitaneria di Porto di Salerno non ultimo Legambiente. Dobbiamo avere una risposta. Non è giusto che al sud vengano utilizzati dei cimeli invece al nord locomotive di tutto rispetto e che sono idonei e conformi alle ultimissime normative vigenti in merito ai trasporti su rotaia. Non siamo contrari al trasporto ferrato ma vogliamo solo capire come e con quali parametri una locomotiva di cinquant’anni è riuscita a superare il collaudo”. Conclude così l’avvocato Bisogno: “Ci risulta molto strano l’atteggiamento della Mercitalia in quanto, da come si evince dal proprio sito web, è una società molto attenta alla sostenibilità come si può facilmente leggere anche al punto 5.8 del Codice etico pubblicato sul proprio sito web”.

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