Ali: “Basta parlare dei nomi, parliamo dei commercianti”

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“Mentre il mondo politico continua a organizzare tavoli per parlare dei nomi, molti cittadini continuano a subire gli effetti della crisi senza riuscire a organizzare neppure il tavolo dove mangiare. Non c’era bisogno del virus per avere la crisi del settore terziario, del commercio e dei servizi, in Città. Decine e decine di botteghe, anche di qualità, erano infatti già scomparse dal nostro tessuto urbano portando la desolazione in aree dove pure una luce accesa, di sera, può servire a diffondere compagnia, allegria, calore e sicurezza. Per questo, è assolutamente necessario favorire la ‘resurrezione delle botteghe’, riconoscendo la loro importante funzione di ‘pubblica utilità’ assolta in favore della Comunità”. Così l’avvocato Oreste Agosto, portavoce del gruppo “Ali per la Città”.

“Ma, non è sufficiente offrire solo un sostegno di natura economica – prosegue – E’ necessario un progetto complessivo che possa consentire di ‘ripartire’ davvero con norme per la riqualificazione dei locali e dei servizi annessi, per la disciplina degli spazi, per la digitalizzazione e il commercio elettronico, per l’aggiornamento continuo, per la centralizzazione degli adempimenti amministrativi e fiscali, per la ‘specializzazione’ per aree, perché ‘non tutto va bene dappertutto’, per l’innovazione delle modalità di gestione, al fine di dividere i costi e ripartite i benefici, per il cambio delle categorie catastali, con gli ‘studi di strada’, nonché per l’introduzione di specifiche scelte di urbanistica commerciale e di marketing a supporto di ‘percorsi protetti’, moderni ed efficienti, con attività e attrattori in sinergica combinazione. Ed è necessario, infine, elaborare un progetto di mobilità, pubblica e privata, modellato nel rispetto della struttura urbana e delle esigenze di tutela dell’ambiente e della qualità della vita. Ali per la Città ritiene che la discussione di questi problemi debba oggi costituire l’argomento prioritario di qualsiasi tavolo di concertazione e che solo la condivisione di un serio programma di recupero economico e sociale della Città possa favorire la individuazione del nome al quale assegnare il compito di realizzare il futuro di tutti. Perché, la soluzione dei problemi dei cittadini non dipende solo da un nome”, conclude.

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