Allarme cinghiali, la protesta degli agricoltori: “danni per i raccolti e pericolo per i cittadini”

0
285

Manifestazione di protesta in piazza Amendola, ieri mattina, così come nelle altre piazze d’Italia, degli agricoltori e degli allevatori salernitani che hanno aderito all’iniziativa organizzata da Coldiretti per dire «basta» all’invasione dei cinghiali nelle campagne. Un fenomeno che si è acuito durante il periodo del lockdown, che ha provocato danni ingenti ai raccolti e causato anche incidenti stradali, soprattutto nelle aree del Vallo di Diano, del Cilento e dei Monti Lattari dove la presenza dei cinghiali si fa concreta anche nei centri abitati.

Al flash mob salernitano (che ha visto la manifestazione principale a Montecitorio) hanno partecipato amministratori locali e rappresentanti di categoria per difendere gli interessi del comparto agricolo. Il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo, e il direttore Enzo Tropiano, dopo aver accolto le istanze degli imprenditori, hanno consegnato al Prefetto di Salerno e a tutti i consiglieri regionali «un Piano di contenimento indirizzato alla riduzione attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo e le azioni programmabili nelle aree protette». Diversi i cartelli di protesta, rigorosamente ‘gialli’, alzati dagli operatori del settore, vessati da una ‘calamità’ che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali, con pericoli concreti per agricoltori e cittadini.

La Coldiretti, attraverso una proposta di legge che mira alla possibilità per gli agricoltori, se in possesso di porto d’arma, di intervenire direttamente nell’abbattimento, laddove l’invasione riguardi i propri territori, chiede che «le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino per attuare le misure previste per il contenimento attraverso, tra l’altro, l’intervento di guardie venatorie volontarie, l’allargamento del calendario venatorio con la regia affidata al prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza».

«Una situazione insostenibile» dicono gli agricoltori a fronte di una proliferazione degli ungulati selvatici (circa 300.000 in tutta la provincia). «Mi sono personalmente impegnato, anche in funzione della mia presenza in Commissione agricoltura della Regione, a farmi carico di questa proposta e a monitorarne il percorso, spingendo sul Governo regionale affinché assuma tutti i provvedimenti necessari» ha dichiarato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Nunzio Carpentieri. «Un lavoro per il quale ho chiesto il prezioso supporto dell’amica e collaboratrice Giusy Sorgente, già candidata al Consiglio regionale nella lista di Fratelli d’Italia e originaria di Aquara, una delle zone più colpite dall’emergenza cinghiali».

Presenti alla manifestazione, inoltre, anche i consiglieri Andrea Volpe (Psi) e Michele Cammarano, da sempre impegnato sull’annosa questione. «Come presidente della Commissione Aree Interne e componente della Commissione Agricoltura, ho accolto le proposte dei coltivatori, che intendo trasferire in una proposta di legge che presenterò al più presto al Consiglio regionale. La situazione è sempre più drammatica. Abbiamo contadini che non seminano più, consapevoli che i raccolti saranno sistematicamente distrutti dai cinghiali. Un danno enorme per un comparto che rappresenta la fetta principale dell’economia delle nostre aree interne». «La caccia – continua il consigliere dei Cinque Stelle – non può essere una soluzione, così come auspicano dalla Regione Campania. Dobbiamo far rete con tutti gli attori del territorio, dai sindaci, ai referenti del Parco Nazionale e alle associazioni di categoria».

«Bisogna intervenire subito» ha detto Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania: «Il problema va assolutamente affrontato e risolto, rispettando le norme e la sostenibilità ambientale, gli equilibri naturali del sistema faunistico, nonché la concertazione anche con le associazioni ambientalistiche. Valuteremo la proposta di legge. Sappiamo però che non si può più attendere».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here