Ambiente, la classifica: male Salerno che scende al 94esimo posto

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Le performance ambientali non decollano. Legambiente certifica che le città campane sono poco green. In Campania rispetto allo scorso anno quasi tutte peggiorano le proprio performance e solo Caserta registra uno scatto posizionandosi al 66 posto scalando di 29 posizioni. Male Salerno che scende in zona retrocessione al 94posto (era 77a scorso anno). Napoli scende al 91o posto stabilmente nella parte bassa della graduatoria (era 90ma lo scorso anno). Crolla Avellino che perde ben 43 posizione e si assesta alla 74esima posizione. Benevento rimane la prima città campana in classifica al 57 posto scalando di tre posizioni. E’ il quadro che emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE che prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città. “Ecosistema Urbano – commenta Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania – fotografa una Campania delle città in buona misura ferma, che torna addirittura indietro su alcuni indicatori ambientali. La pandemia non ha segnato, come è ovvio che sia, la fine delle città e del loro ruolo di catalizzatori della crescita, ne ha però certamente modificato i “contorni”, le regole e l’indirizzo. Sono proprio le città’, infatti, le prime promotrici della partecipazione dei cittadini alle risposte alle sfide critiche del post-Covid come il cambiamento climatico, la povertà, l’inclusione, la disoccupazione. Per questo la pandemia deve necessariamente essere anche, oggi, l’occasione per “ridisegnare” le priorità e i modelli urbani, alzando l’attenzione e promuovendo con più forza la mobilità sostenibile e la ridefinizione degli spazi tenendo conto delle necessarie novità, come lo smart working in generale o la didattica a distanza in ambito scolastico. Nulla può tornare come prima ed è urgente guardare in modo positivo al necessario (e obbligato) cambiamento innescato nelle città. Un cambiamento che però necessita di essere governato con lungimiranza ed intelligenza attraverso linee guida ben chiare per commercio, lavoro, scuola, benessere e socialità, gestendo al meglio i fondi straordinari che dal PNRR saranno destinati alle città. Saranno in grado i nostri amministratori, al di là dei bla, bla, bla ad essere all’altezza di questa sfida?”. In nessun capoluogo campano nel 2020 il valore medio delle concentrazioni misurate dalle centraline in ambito urbano è superiore al limite di legge di 40 μg/mc. La situazione peggiore si registra a Salerno, dove si è registrata una media 38,4 μg/mc. Anche per quanto riguarda le concentrazioni di Pm10 i valori medi rientrano nel limite per la protezione della salute umana di 40 μg/mc previsto dalla direttiva comunitaria, mentre sforano tutte tranne Salerno l’obiettivo per la salute indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di 20 μg/mc. Il dato medio – si legge – sulla dispersione dell’acqua nei capoluoghi conferma una situazione critica e l’assenza di forti segnali di discontinuità col passato. La situazione peggiore si registra a Caserta con il 61,2% di perdite, Benevento con il 37% e Napoli con il 31%. Non hanno risposto Avellino e Salerno. Gli ultimi dati Istat relativi alla percentuale di popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al 2018 presenta una situazione molto critica a Benevento dove appena il 17% di abitanti sono allacciati alla rete; mentre gli altri capoluoghi hanno percentuali buone con eccellenza per Salerno e Avellino che raggiungono il 100% della popolazione. Rifiuti, mobilità e verde urbano Solo Avellino e Benevento superano l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 rispettivamente con una percentuale del 67,3% e Benevento che raggiunge il 65,7 %.Segue Salerno con il 60,4%. Chiudono Caserta con il 51,3% e Napoli con il misero 36% (il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006).

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