Casalinghi alla riscossa: quadruplicati in un decennio

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di Pippo Della Corte

La notizia è di quelle che raccontano in maniera forte e ineluttabile il cambiamento dei costumi in atto. I casalinghi, ovvero gli uomini in età lavorativa compresi nella forbice d’età 15-64 anni dediti a tempo pieno alla cura della casa e dei figli, sono ben centomila. Lo ha comunicato l’Istat attraverso i suoi consueti rapporti trimestrali. Rispetto all’anno scorso l’aumento è stato a doppia cifra pari a circa il 24,3 per cento in più.

E’ la fotografia di come l’Italia stia mutando pelle molto più velocemente di quanto si possa immaginare: una rivoluzione silenziosa che riguarda la vita all’interno delle pareti domestiche e non solo.

Chi lo avrebbe mai detto? A pesare senza ombra di dubbio la forte crisi che ha avuto inizo nel 2008 e che ha stravolto le esistenze di tanti lavoratori vittime di licenziamenti collettivi e feroci riorganizzazioni aziendali. Si pensi che nel 2007 i casalinghi erano venticinquemila, oggi quattro volte di più. Si tratta di un lavoro che, come ben sanno le donne, non è retribuito ma che impegna risorse ed energie e che meriterebbe ben altra attenzione da parte delle istituzioni. Ora anche i maschi lo sanno perché lo stanno provando sulla propria pelle.

Gli uomini, pertanto, hanno dovuto fare di necessità virtù e interpretare un nuovo compito.
Una capacità di adattamento che ha ridisegnato gli equilibri di coppia sovvertendo quelli che sino a poco più di un decennio fa sembravano ruoli chiari e ben definiti. La società liquida teroizzata dal sociologo Zygmunt Bauman, in perenne movimento e difficilmente codificabile, sta trovando compimento effettivo proprio nell’osservare i radicali mutamenti che la attraversano: la crescita esponenziale del numero dei casalinghi si inserisce proprio in questo nuovo contesto.
Il ‘machismo’ sembra essere andato in pensione considerato che ormai sono le donne ad indossare i pantaloni, metafora utile per rimanere nell’ambito di luoghi comuni che però hanno narrato sino a ieri l’altro la storia d’Italia.

L’ostentata virilità dell’uomo, talvolta gridata e volgarmente sbraitata, sta pertanto cedendo il passo ai sovvertimenti della quotidianità che in maniera decisa irrompono nelle vite di ognuno. La figura del casalingo è ormai ben definita e con il trascorrere degli anni potrà ancor più trovare una chiara collocazione sociale.

Non solo chef stellati, truccatori, stilisti di gran pregio e parrucchieri di grido che rimandano al mondo pagliettato dello show business ma anche uomini pronti ad indossare nell’intimità della propria abitazione cuffia e grembiule sino a qualche anno fa prerogativa esclusiva di madri, sorelle, mogli.

Insomma, per dirla con il grande scrittore siciliano Lugi Pirandello talvolta la realtà supera la fantasia e accanto ai “mammi” ecco comparire anche i casalinghi.

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