Cava Basket, «sognare in grande è lavorare duro: così si vince»

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di Adriano Rescigno

L’Asd Cava de’ Tirreni Basketball nasce nel 2010 da un gruppo di appassionati di basket. Dopo un periodo di rodaggio fisiologico, nel 2014/15 affronta vittoriosamente la Prima Divisione ed approda in Promozione. Nel 2016/17 vince il campionato e passa in serie D, dove, nella stagione scorsa, ha conquistato la promozione in Serie C-Silver battendo ai playoff la Diesel Tecnica Pallacanestro Trinità di Sala Consilina.
Il campo da gioco è sempre stato presso la palestra di San Pietro, per tutti l’Eagle’s Nest, il nido delle aquile. Da quest’anno, se andrà a buon fine la richiesta di omologazione, la prima squadra giocherà presso la palestra “Avella” di Pregiato. 
Marco Ascoli, tre promozioni in quattro anni. Come ci si sente ad essere presidente di questa compagine? 
«Onorati ed orgogliosi. Ho vissuto la promozione in D da dirigente, quella in C da presidente. Un lavoro intenso, non facile e che abbiamo tutti dovuto imparare strada facendo; ma le emozioni e le soddisfazioni che viviamo vedendo il frutto del nostro lavoro – in particolare sulle giovanili, ancora più che sulla prima squadra – sono impagabili».
Quali sono le innovazioni e le eventuali correzioni che ha apportato la sua presidenza al fine di ottenere questi risultati?
«Una presidenza da sola non può nulla, il nostro è un lavoro di equipe. In un contesto del genere l’apporto di tutti i collaboratori e degli sponsor è fondamentale. Forse l’apporto principale che ho dato – sfruttando le mie competenze professionali – è sul piano organizzativo, andando a consolidare la struttura. Ogni organizzazione che cresce di livello necessita di continui aggiustamenti in corsa, c’è tanto da fare insomma . Anche perché non c’è solo la prima squadra, ma anche le tre squadre Under, la squadra Uisp ed il minibasket gestito da nostri istruttori in collaborazione con il Csi. Circa 200 atleti quest’anno e che aumentano sempre di più». 
Cosa si augura per quest’anno?
 «Per la prima squadra l’augurio è di aver allestito un roster che faccia divertire i tifosi e i giocatori stessi. Il basket è uno sport di “collettivo”, dove la sintonia tra persone può farti fare la differenza. Avremo un nuovo “direttore d’orchestra” e diversi nuovi arrivi che hanno iniziato lunedì la preparazione in vista dei primi appuntamenti della stagione. Per le giovanili speriamo che sempre più giovani cavesi si affidino alla guida dei coach di minibasket e delle under. Più saranno e più il basket cavese avrà la possibilità di consolidarsi. Certo, se le strutture non saranno di più e di maggiore qualità non sarà semplicissimo».
La città la sente vicina a questa realtà? Cosa vuole dire ai cittadini, anche ai non amanti della palla a spicchi?
«Nell’ultimo anno l’entusiasmo è cresciuto vorticosamente e speriamo continui così. Ai cittadini, ma anche all’imprenditoria ed alle istituzioni cavesi vorrei dire di non lasciarci soli, il supporto di queste tre componenti è fondamentale per consolidare qualsiasi progetto. La pallacanestro offre un ambiente ed una tifoseria “sana”, un luogo ideale per lo sviluppo psicofisico dei nostri ragazzi ed uno spettacolo avvincente ad ogni partita. Non esiste altro sport dove il risultato può essere ribaltato fino a pochi secondi dalla sirena».

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