Coop, c’è il nuovo bando del Comune: “Danneggia gli attuali lavoratori”

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Scontro tra sindacati e amministrazione comunale. Rispoli: “La clausola sociale così non è vincolante”. L’assessore Natella: “Seguiamo le procedure nazionali, ora basta ricatti”. L’opposizione chiede un Consiglio comunale monotematico. Pessolano: “Abbiamo chiesto a tutti i consiglieri di sostenere la nostra proposta a favore del lavoro”. Iannelli: “Lunedì la vicenda in commissione ambiente”

Tensioni e malumori sotto i portici di Palazzo Guerra dove da ormai tre mesi si tiene il presidio permanente dei dipendenti delle cooperative sociali coinvolte nell’inchiesta della Procura sugli appalti truccati che hanno porta, lo scorso 11 ottobre, gli uomini della Squadra Mobile ad eseguire 29 misure cautelari nei confronti di politici, funzionari e imprenditori molto vicini alle vicende amministrative salernitane. A far scoppiare nuovamente le proteste, la pubblicazione della gara europea per l’appalto biennale dei servizi di manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio cittadino per un importo complessivo di 3.338.196,40 euro messa a punto del settore Ambiente diretto dal Rup Giuseppe Giuliano. Il via libera alla gara, infatti, era già nell’aria come aveva annunciato nelle scorse settimane l’assessore Massimiliano Natella che aveva rassicurato la presenza della clausola sociale per tenere dentro i lavoratori rimasti senza lavoro e stipendio da tre mesi per salvaguardare i posti occupazionali. Ma la clausola sociale – la gara utilizzerà il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa – in termini di punteggio per i partecipanti, porterà solamente un massimo di 5 punti rispetto al massimo dei 15 previsti per i criteri “Descrizione del personale dedicato in termini di requisiti tecnico-professionali” e “Struttura tecnico organizzativa dell’impresa” mentre altri 10 punti verranno attribuiti per l’“Impiego di lavoratori svantaggiati”. Il progetto di assorbimento dei lavoratori, dunque, non sarebbe vincolante né primario per l’assegnazione dei servizi così come previsto nel capitolato del bando biennale in contrapposizione con il precedente appalto ‘ponte’ della durata di tre mesi (e andato diserto perché ritenuto svantaggioso per gli imprenditori) che prevedeva l’obbligatorietà della clausola sociale

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