di Matteo Maiorano
Nostalgia anni ’70. Il calcio di allora, scevro da alcune vicissitudini di matrice economica (il primo calciopoli scoppierà soltanto nel 1980) viveva la sua massima espressione nelle piazze e nei vicoli delle cittadine del Belpaese. In un piccolo comune della costa salernitana, sulle ali dell’entusiasmo figlio di questo meraviglioso sport, nacque il Vietri-Raito, realtà calcistica il cui settore giovanile divenne tra i più interessanti del prospetto nazionale, portando decine di ragazzi dal campetto di Marina di Vietri sul Mare gli stadi più prestigiosi al mondo.
Peppe Martino, storico fondatore del sodalizio con Renato Andreozzi e Peppe Palma, racconta l’avventura con il club biancoverde, punto di riferimento delle giovani generazioni targate 70. «Tanti anni fa vi erano tre squadre che rappresentavano i comuni di Vietri e la sua piccola frazione, Raito: F.C. Marina, che faceva capo a Renato Andreozzi; A.C. Vietrese, con cui lavoravo in compagnia del mio braccio destro Fiorello Fusco e l’A.C. Raito, cui presidente era l’imprenditore Peppe Palma. Tutte le compagini erano iscritte al campionato di terza categoria campana. Ritenevo eccessiva la presenza di tre squadre nella categoria, allora proposi per primo ad Andreozzi la fusione, sposando in questa nuova realtà alcuni dirigenti che figuravano nello staff dell’allora A.C.Marina. La nuova società prese il nome di A.C. Vietrese, iscrivendo la squadra in seconda categoria. Fu un successo inimmaginabile – commenta ancora esterrefatto Peppe Martino – con la squadra che vinse il campionato ed ottenne la promozione in prima tra lo stupore generale, nonostante il lavoro alle spalle dei risultati fosse di non poco conto, avendo investito importanti risorse nella squadra».
Nel frattempo il Raito, la squadra con a capo Peppe Palma, continuava la sua attività in una categoria diversa: «Decisi quindi che era il momento di confluire gli sforzi imprenditoriali di tutti in un club che rappresentasse l’intero comune di Vietri sul Mare: contattai uno stretto collaboratore del presidente Palma, tale Raffaele Del Forno, per mettermi in contatto con il titolare della struttura alberghiera della frazione di Raito. Gli dissi che sarebbe stato più intelligente confluire gli sforzi economici di tutti in una sola squadra, per evitare di dilapidare i patrimoni individuali in tre realtà».
(1. continua)