Daniele Pasa: «L’incubo Pescara sul gruppo del ’91»

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di Matteo Maiorano

“Sai chi è quel giocatore che assomiglia al mitico Pelè”. Questo fu il coro che ad ogni rete accompagnava l’ex centrocampista granata Daniele Pasa nella sua corsa verso la curva sud. Il calciatore racconta le stagioni che lo hanno visto protagonista con la maglia granata, raccontando aneddoti e curiosità su quel campionato: da Ansaloni alla sfida di Pescara contro il Cosenza, prossimo avversario della truppa di Gregucci stasera al San Vito-Marulla.

Nel 1990-91 lo spareggio contro il Cosenza fu una mazzata per la Salernitana…
«Quella fu un’annata particolare sotto tutti i punti di vista. Eravamo una neopromossa, facemmo un discreto campionato racimolando 36 punti, che anni prima erano sufficienti per ottenere una salvezza tranquilla. Ricordo come fosse ieri la partita spareggio a di Pescara: c’erano al seguito circa 15mila salernitani, un’onda granata giunse sulle coste adriatiche, fu come giocare in casa. Abbiamo avuto diversi palloni giocabili, non lo nego, e in un paio d’occasioni avemmo la possibilità di andare in vantaggio: io stesso arrivai a pochi centimetri dalla porta ma il mio diagonale fu troppo defilato. Prendemmo gol da Marulla, sbagliando un fuorigioco, nel primo tempo supplementare: fu una mazzata tremenda, l’incubo accompagnò la nostra squadra per diverso tempo. E’ stata una delle più grosse delusioni della mia carriera».
Quell’anno lei indossava la fascia di capitano…
«Ero molto orgoglioso del riconoscimento conferito dai miei compagni di squadra. Io, Marco Pecoraro e Giampiero Gasperini eravamo i leader di un grande gruppo».
In quella stagione Pasa realizzò diverse reti…
«Dodici per l’esattezza, di cui sette su calcio da fermo. Mi sentivo infallibile, ma era merito di un lavoro specifico su palle inattive. A livello personale fu certamente una stagione positiva. I tifosi hanno sempre mostrato vicinanza fin dal primo giorno: ogni volta che torno a Salerno, canticchiano il mio coro personale: è per me un motivo di orgoglio infinito. Erano brividi ogni volta che lo ascoltavo al campo, lo stadio era sempre pieno. Sono riuscito a giocare anche una partita al Vestuti, dove spesso organizzavamo gli allenamenti: la struttura di piazza Casalbore ospitò una partita ufficiale prima del trasferimento definitivo all’Arechi. Il Vestuti è uno stadio storico, il club ha scritto pagine memorabili della propria storia. Erano emozioni ad ogni partita».
Quanto fu importante per la squadra la figura di Giancarlo Ansaloni?
«Il tecnico fu l’artefice della promozione da C. Con lui c’era un grande rapporto, resta la delusione per la retrocessione. Ho un ottimo ricordo di lui, era un tecnico-psicologo, aveva le competenze per caricare la squadra anche dal punto di vista mentale, la teneva molto legata».
Pasa ha visto da vicino i granata quest’anno?
«Non vengo da un po’ in città, manco da 4 anni. Nella mia agenda c’è però un viaggio di qui a breve a Salerno».
Un pronostico per la sfida del Marulla?
«Sto seguendo con interesse la B, mio figlio gioca al Cittadella quindi guardo particolarmente le vicende che riguardano il club veneto. Non sarà facile per la Salernitana in Calabria, anche perché il Cosenza è reduce da unottimo successo esterno in quel di Venezia. Auguro alla Salernitana di raggiungere i play-off, il traguardo degli spareggi è alla portata dei granata. Per Gregucci il fatto di essere partito con un successo può essere un importante segnale per costruire un ciclo».

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