“L’adulto che non gioca ha perso il bambino che è in se

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Di Nicola Celentano

Ad essere intervistati è una compagnia di recital di Vietri sul mare, “Compagnia Citrea”. Grazie a loro è stato possibile individuare l’importanza di valorizzare ciò che nel tempo si sta perdendo come ad esempio la bellezza e semplicità delle cose

1) La compagnia citrea opera da anni nel mondo dello spettacolo ed in particolar modo riguardo ai recital, creando atmosfere da urlo. in che modo tale compagnia può trasmettere ai giovani dei valori che da anni ormai sembrano persi , come la felicità, la gioia e la voglia di mettersi in gioco?

“L’ adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che è dentro di sé”
Il nostro obiettivo è di lasciare per sempre vivo quel bambino, in un mondo in continua evoluzione nella direzione della tecnologia e della vita dietro uno schermo… sempre più distante dalla leggerezza e semplicità delle piccole cose. In nostro scopo è proprio quello di abbattere questi schermi e fare rivivere alle famiglie e ai loro bambini la genuinità delle favole.

2) Quali sono i prossimi obiettivi che come compagnia avete e in che modo volete avvicinare i giovani al fine di fargli conoscere la bellezza dei recital?

Compagnia Citrea nasce da poco più di un anno, nonostante le esperienze pregresse di ogni attore che ne fa parte. Il nostro obiettivo per il futuro è sicuramente crescere come già stiamo facendo e raggiungere sempre più famiglie. Un domani vorremmo far avvicinare altri ragazzi al nostro mondo e in tal modo far proseguire nel tempo i nostri progetti. Perché Citrea, dal latino limone, rappresenta una pianta che piano piano dovrà crescere e dare i suoi frutti.

3) Un gruppo , che trasmette felicità mediante vari tipi di spettacoli che raffigurano al meglio cartoni animati e film.
Secondo lei come mai non c’è più la voglia dei giovani di mettersi in mostra ed al centro di un palco per esprimere emozioni e recitare ?

ad oggi, come accennavo prima, è diventato difficile esternare le proprie emozioni senza nascondersi dietro uno schermo. Ma non credo che i giovani non abbiano voglia di mettersi in gioco, forse hanno solo bisogno di essere spronati un po’ di più e di qualcuno che creda in loro. Il teatro ha anche questo come obiettivo, sia da spettatori, sia da attori permette, in modo divertente, di sviluppare empatia, creatività, concentrazione e autostima.

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