Massimo Lopez a sala Le Muse, ripartenze teatri, “Segnali positivi”

0
857

Dal Trio con Solenghi e Marchesini alla voce di Homer Simpson. Massimo Lopez, nei giorni in cui si riaprivano i teatri è stato ospite del gruppo “Teatro Novanta” alla sala le Muse di Baronissi. Uno stage interessante rivolto alle giovani attici ed attori che
hanno potuto godere degli insegnamenti di uno dei più affermati artisti del panorama italiano. Ma soprattutto è stato un primo segnale di speranza, dopo l’ennesimo lockdown che ha tenuto chiuso i teatri e quindi ha messo in standby l’arte.

Dopo mesi di chiusure e di difficoltà per il teatro si inizia ad intravedere qualcosa di nuovo?

“Si, già il fatto che siamo qui, all’aperto, è una cosa meravigliosa. E’ già un segno positivo. Per il teatro siamo all’aperto ma c’è una tettoia che si chiude. Scherzi a parte, si intravede uno spiraglio positivo, di luce. Certo, è stano sentir dire che i teatri si riaprono tra maggio e giugno, quando solitamente chiudono. Però la difficoltà è quella di creare, un teatro non è una tabaccheria. Ci sono organizzazioni e produzioni che vanno strutturate in anticipo, a volte mesi prima. Già se si dovesse riuscire a fare qualche evento singolo sarebbe un qualcosa di estremamente positivo”.

Per un artista quanto pesa un lockdown in termini di programmazione e di idee sulla ripartenza?

“E’ pesato tantissimo per tutte le categorie di attori e di non attori ma che comunque fanno parte della grande famiglia del teatro. Un anno e mezzo senza far lavorare attori, produttori, tecnici è stato davvero difficile”.

Gli artisti racconteranno il Covid o si andrà oltre?

“Credo che qualche riferimento potrebbe esserci certamente per sdrammatizzare, ma spero che si possa andare comunque oltre”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here