On. Casciello: «Dalla gioia al delirio. Il rilancio di Salerno va ben oltre la squadra»

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L’onorevole Luigi Casciello (Forza Italia) commenta le ore successive alla promozione dei granata nella massima divisione italiana ventitré anni dopo l’ultima volta. Il sapore amaro delle sue parole ben si coniuga con quanto accaduto in città, dove il delirio e il fanatismo hanno preso il posto della gioia e della festa. A rimetterci la vita, durante i festeggiamenti, anche un giovane ragazzo.

Casciello condanna gli “assembramenti” irresponsabili della giornata di ieri, e prende le distanze da chi identifica in questo salto di categoria della Salernitana un rilancio economico della città.

“Una gioia è difficile da contenere, e per una città che si identifica nella propria squadra di calcio, che si esalta e si deprime solo per la Salernitana, erano scontati i caroselli nelle strade, gli “assembramenti” (risparmio la pur logica preoccupazione per il Covid) e la corsa di aspiranti sindaci e consiglieri a dimostrarsi e mostrarsi ciascuno più tifoso dell’altro. Ma anche stavolta è stato breve il passo dall’esaltazione al delirio per un grande e insperato risultato sportivo. E così a tutti è sfuggito il senso. A cominciare dal voler attribuire alla Salernitana responsabilità di ripresa e rilancio economico della città. Eppure sarebbe bastato far memoria per capire che la Salernitana è una passione ma il destino di Salerno e della sua gente non possono essere legati solo ai risultati della squadra del cuore”.

L’onorevole ricorda la tragedia avvenuta in seguito all’ultima retrocessione della Salernitana dalla massima serie. “Io non ho dimenticato l’odore acre della morte che una mattina di maggio del ‘99 arrivava dalla stazione di Salerno per un vagone nelle cui fiamme avevano perso la vita quattro ragazzi per una retrocessione in serie B. Una tragedia scritta e provocata anche dall’assurdo, eccessivo, inopportuno ruolo che tutti (ma proprio tutti) demmo a quella partita di Piacenza, dalla quale sembrava dovesse dipendere la vita e il futuro di un’intera città. E ieri, nello stordimento di una gioia, non è mancato il tributo di sangue con Loris, 29 anni, che con il motorino si è schiantato nel cuore di una festa senza memoria. E allora che bello rivedere la Salernitana in serie A, ma la vita va ben oltre”.

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