Salva Città, oltre 8 milioni non ripianati: serve nuova variazione per trovare risorse. Celano: “Ancora più tasse per i salernitani”

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“Il patto col MEF, il cosiddetto Salva Città, neppure per il 2023 è stato rispettato. Ci avevano detto che il disavanzo non ‘coperto’ sarebbe stato inferiore di quello previsto (inizialmente erroneamente non inserito nel bilancio di previsione 2024) ed, invece, è perfino maggiore”. Lo denuncia il consigliere di Forza Italia Roberto Celano che torna sui conti del Comune di Salerno dopo la mancata approvazione del Conto Consuntivo entro i termini di legge ma già oggetto di un’attenzione da parte della Prefettura, informata sui fatti, che ha evitato di nominare un commissario ad acta scongiurando lo scioglimento del consiglio comunale dell’ente guidato dal sindaco Vincenzo Napoli. Accertati i residui da parte degli uffici, al 31 dicembre 2023, su approvazione dei revisori, la giunta ieri ha provveduto a ratificare lo schema di rendiconto di gestione 2023. Ma per Celano “al netto di possibili manovre che controlleremo con attenzione, il patto col MEF imporrebbe l’ulteriore aumento delle entrate tributarie (più tasse) a carico dei cittadini”. E attacca: “Sempre più tasse, sempre meno servizi. È l’ora che questi incapaci vadano via..”. Circa 8,6 milioni di euro è la cifra che non risulta ripianata secondo l’Accordo per il recupero del disavanzo con il Mef. Anzi, mancano 200mila euro che costringerà la maggioranza a dover effettuare una nuova variazione di bilancio nel prossimo consiglio comunale che si terrà probabilmente tra fine maggio e inizio giugno. Come si legge nella delibera di giunta approvata ieri, l’accordo tra il comune di Salerno e la presidenza del consiglio dei ministri, su proposta del ministero delle finanze (il Salva Città approvato due anni fa) prevede il riequilibrio finanziario dell’ente con apposite misure volte a recuperare il disavanzo risultato dal rendiconto di gestione 2021, circa 170 milioni di euro, con un programma di rientro fino al 2044. Circa 18,6 milioni sono stati ripianati nel 2023, ma l’accordo prevedeva di raggiungere un disavanzo di 143,7 milioni di euro, invece il risultato è di oltre 152 milioni. Dunque, mancano all’appello circa 10 milioni non ripianati. Conti che già all’approvazione del bilancio di previsione 2024-26, erano ballerini con la giunta che aveva dato l’ok ad una quota da ripianare di 33 milioni di euro rispetto ai 25 previsti dall’accordo per il 2024.

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