Scuole, Barone: “No a chiusure generalizzate, Dad dove serve”

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In attesa di capire le mosse del governatore Vincenzo De Luca che aveva annunciato nei giorni scorsi la possibilità di posticipare il rientro in classe a febbraio, il mondo della scuola si divide tra favorevoli e contrari. Ma i dati sempre in crescita degli ultimi giorni stanno spingendo già alcuni sindaci ad emettere ordinanze per la chiusura delle scuole e il ritorno alla Dad. “Penso che in questo momento di follia collettiva come sempre sia chiesto ai dirigenti di usare buon senso e capacità di gestire la complessità. Ciascuno di noi conosce le condizioni della sua scuola ed è in grado di decidere in autonomia se e quante classi debbano stare in dad. Eviterei sospensioni generalizzate mentre tutto il resto è aperto (bar, ristoranti, sale gioco, luci d’artista, ecc.)”. E’ quanto afferma la consigliera comunale di Salerno e dirigente scolastica Elisabetta Barone che auspica che non vi siano chiusure generalizzate ma l’attivazione di protocolli chiari. “Il messaggio che lanciamo è devastante. Se uno va a ristorante, al cinema, a teatro, nei negozi iperaffollati può prendere il covid ma ciò non costituisce pericolo per sé e per la collettività, viceversa la scuola è un luogo pericoloso e di possibile contagio. Ora io posso dire che ad oggi nella mia scuola non si è contagiato nessuno. I casi positivi, docenti, studenti e personale Ata, si sono ammalati fuori della scuola, hanno comunicato immediatamente e nessun altro si è infettato”. “Certo – prosegue Barone – la gestione è complessa e faticosa ma non ci siamo mai tirati indietro. Sono sicuramente favorevole alla Dad quando necessario ma non procederei a chiusure generalizzate. La violenza dilagante tra gli adolescenti dice di una rabbia repressa che non è più capace di esprimersi attraverso le parole e il conflitto delle posizioni, che è naturale e fisiologico, non potendo essere agito verbalmente si trasforma in guerriglia urbana. Questo è molto pericoloso. La scuola è il luogo dove le persone imparano innanzitutto a stare e sostare nelle relazioni, anche quelle conflittuali. Direi pertanto di usare la DAD, come abbiamo fatto in questi mesi, lì dove necessario anche per tutta la scuola, ma senza sospensioni generalizzate che, ripeto, generano messaggi equivoci”.

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