«Alterazione di due tratti del Fusandola e occupazione del demanio marittimo»

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La risposta di Pichetto Fratin all’interrogazione presentata dal parlamentare Pino Bicchielli di Noi Moderati: “Constatata inoperosità delle Amministrazioni preposte a dare esecuzione alla sentenza del Gip il Ministero ha interessato l’Autorità di Bacino”. Agosto: “Soddisfatti che la battaglia da noi iniziata abbia avuto seguito anche con la fase ministeriale istruttoria”

“Crescent e Piazza della Libertà opere abusive in quanto hanno comportato l’alterazione di due tratti del torrente Fusandola e l’occupazione dell’area del demanio marittimo corrispondente alla foce dello stesso torrente”. E’nero su bianco sulla risposta che il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha fornito all’interrogazione parlamentare presentata dell’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati. In quest’ultima erano stati richiamati i vari passaggi che avrebbero evidenziato illeciti ed irregolarità nell’edificazione dell’area, oltre che il presunto rischio di esondazione del Torrente Fusandola. La risposta del Ministero, nello specifico, ha richiamato la sentenza del Gip del 15 Aprile del 2021 riguardante l’illegittimità di alcune trasformazioni urbanistiche realizzate in assenza di titoli abilitativi. Si fa riferimento, inoltre, alla possibilità di eventi alluvionali, e dei rischi da esso derivanti, conseguenti a un’eventuale esondazione del torrente Fusandola. Tutti elementi, questi ultimi, richiamati sia nell’atto di diffida e messa in mora indirizzato nel giugno del 2021 dall’associazione Italia Nostra e dal Comitato No Crescent, con il quale veniva chiesto alle pubbliche amministrazioni competenti sul tema di dare immediata esecuzione alla sentenza del gip. Con l’atto del giugno 2021, si legge nella risposta del Ministro, “veniva richiesto di ordinare ed eseguire il ripristino dello stato dei luoghi, di adottare tutti i provvedi- menti cautelari ed inibitori in riferimento al rischio concreto ed accertato di esondazione del torrente Fusandola e, infine, di adottare i necessari e dovuti provvedimenti di autotutela riguardanti gli atti e provvedimenti emessi illegittimamente e illecitamente”. Ma il Ministro Pichetto Fratin ha anche menzionato l’inerzia da parte degli enti destinatari dei provvedimenti. Un documento, quello emanato dal Ministero per l’Ambiente, che arriva all’indomani di una giornata non particolarmente felice per la struttura di Piazza della Libertà: a causa del forte vento, infatti, si è verificata la caduta di pezzi di intonaco che non è passata inosservata non solo ai residenti ma anche ai frequentatori della piazza. Soddisfazione sul punto è stata manifestata dal deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli che aveva proposto ed indirizzato l’interrogazione al Ministro, proseguendo il lavoro di forte opposizione all’opera iniziato dall’associazione Italia Nostra e dal Comitato No Crescent già agli albori della sua realizzazione. “Si squarcia definitivamente il velo dei silenzi e delle bugie su una storia di abusi, inadempienze, di opere altamente impattanti compiute al di fuori delle regole e delle esigenze di sicurezza dei cittadini. Una sacca di potere che da decenni occupa il territorio, sentendosi intoccabile, ha messo e continua tuttora a mettere a rischio la popolazione di Salerno. E il bello è che sono gli stessi che di fronte a eventi cala- mitosi pretendono di dare lezioni sulla prevenzione e sulla cura del territorio – ha commentato, infatti, Bicchielli – La risposta alla mia interrogazione da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ringrazio per la sollecitudine e la ricostruzione oggettiva e puntuale dell’incresciosa vicenda del “Crescent”, certifica il male fatto al territorio da una classe politica arrogante, che alterando il corso del Fusandola e occupando il demanio marittimo in corrispondenza della sua foce per realizzare l’abusiva autocelebra- zione della propria tracotanza, espone quotidianamente i cittadini a gravi rischi”. Il deputato ha poi sostenuto la necessità di proseguire un’azione ferma e concreta sul tema: “Non ci fermeremo, e continueremo la nostra battaglia a fianco della popolazione e nelle istituzioni finché lo stato dei luoghi non sarà ripristinato e non sarà dato seguito alle prescrizioni dell’autorità giudiziaria. Intanto le responsabilità precise di quanto accaduto hanno avuto il sigillo dell’ufficialità istituzionale, e vedremo se ancora qualcuno avrà l’ardire di negare l’evidenza”. Anche le associazioni che da sempre si sono opposte al Crescent, prima ancora che la vicenda finisse sotto i riflettori della politica prima, e del Ministero per l’Ambiente poi, cantano vittoria. “Siamo contenti che questa prima fase, stimolata, chiara- mente, da noi, dalle associazioni, della fase ministeriale istruttoria, sia conclusa – ha commentato l’avvocato Oreste Agosto, che ha più volte diffidato e messo in mora Comune e Demanio ad adempiere alla sentenza del Gip del- l’aprile 2021 – Abbiamo ritenuto comunque che quella penale, seppur un po’ deficitaria, e quella amministrativa fossero più che sufficienti per dirimere la questione, i reati e tutti gli illeciti perpetrati, però è una fase prevista dal codice dell’ambiente e siamo contenti sia stata esperita la fase istruttoria da parte di un organo ministeriale. Ora annunceremo le iniziative successive che saranno definite dal Codice dell’Ambiente e che prevedono una serie di azioni condotte non soltanto verso i responsabili degli illeciti, ma soprattutto di quelli che non hanno adempiuto alle prescrizioni ministeriali ed alle diffide, non solo delle associazioni, ma anche degli organi ministeriali stessi. Specificheremo tutte le nostre ulteriori osservazioni in una conferenza stampa sul tema”.

GIU’ L’INTONACO DEL CRESCENT

L’intonaco del Crescent

Comincia a perdere pezzi anche il Crescent di Salerno, vantato da De Luca come ‘tra le più belle opere di architettura al mondo’ – afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania – Un’altra bugia che si sbriciola sotto i colpi del vento. Al di là della dubbia estetica dell’edificio, c’è evidentemente da fare i conti con la sua pericolosità, solo il caso ha impedito che si verificasse una tragedia.

A tal riguardo raccogliamo e rilanciamo l’allarme del Codacons: “ci si attivi immediatamente per interdire l’intera area e metterla in sicurezza”. Matteo Marchetti, vicesegretario nazionale del Codacons, ha chiesto l’intervento del Prefetto. “Chiediamo al Prefetto, Organo sovraordinato ed indipendente, di intervenire immediatamente per interdire e chiudere tutta l’area fino a messa in sicurezza della stessa, perché il rischio di incolumità pubblica è davvero grave”. Poteva essere, e fortunatamente non lo è stata, una tragedia se invece di un colpo di vento, fosse avvenuto, ripetiamo, un terremoto come quello del famigerato 23 novembre, il cui ricordo ancora oggi ci fa tremare. “Infine certamente – conclude l’- l’avvocato Marchetti – la Magistratura dovrà indagare su un fatto così grave ed eclatante”.

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