Bari, Rea: “Cosa si nasconde dietro negato accesso in area Parco Giustizia? Intervenga ministro Crosetto”

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“Una vicenda di silenzi, ambiguità e orecchie da mercante. Cosa si nasconde davvero dietro la realizzazione del nuovo Parco della Giustizia di Bari, che prevede in primis la demolizione degli immobili nel sito delle ex Casermette?”. A sottolinearlo, in una nota stampa, è il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica. “Sono settimane e settimane – dice – che, insieme a comitati territoriali e associazioni, stiamo sollecitando gli enti competenti, ivi incluso il Comune di Bari, a bloccare il perseguimento di un progetto che rischia di incidere negativamente sull’avifauna del comprensorio e di tutti gli altri animali (volpi, ricci, cani, gatti ecc.) che di quel luogo hanno fatto ormai il loro habitat, nonché della eventuale strage di 178 alberi che costituiscono una meravigliosa zona verde e dove diverse specie di uccelli hanno ormai nidificato da tempo. Cosa ne pensa di tutto questo il primo cittadino di Bari che tanto si sta prodigando per il Parco della Giustizia? E, sopratutto, cosa ne pensa del finora mancato accesso degli esperti di associazioni e comitati all’interno dell’area del cantiere al fine di verificare legittimamente la condizione degli animali e il doveroso rispetto delle normative regionali, nazionali e delle direttive europee? Ecco, su tutto questo il Comune di Bari deve immediatamente chiarire visto e considerato che, a nostro giudizio, potrebbero non essere adempiute tutta una serie di disposizioni: dalla legge 63/2008 sul patrimonio arboreo, alla legge 157/1992 che tutela fauna selvatica omeoterma, fino alla numero 281 del 1991, definita anche “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”, che riguarda in particolare modo il sindaco di Bari, che, lo ricordiamo, rappresenta la prima autorità garante del benessere degli animali del proprio territorio. Alla luce della reiterata negazione all’accesso di esperti e all’alone di mistero che incombe sulla struttura, ci vediamo costretti a rivolgere taluni quesiti direttamente al Ministro della Difesa Guido Crosetto trattandosi di zona ex militare ed ad inoltrare le dovute denunce nei confronti dei responsabili dell’inosservanza delle leggi avanti menzionate” conclude il segretario nazionale Rea, Gabriella Caramanica.

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