Battipaglia. Ronzulli: “Non siamo felici per la mancata unità, ma Di Cunzolo può farcela”

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“A Battipaglia siamo stati un po’ masochisti, non posso che essere non particolarmente felice per il fatto che il centrodestra non si sia riuscito ad unire in questa città”. Così la senatrice Licia Ronzulli, di Forza Italia, si è espressa sulla situazione politica a Battipaglia in occasione dell’incontro pubblico organizzato dal candidato sindaco Brunello di Cunzolo tenutosi presso il Caffè Dolce Vita. Una campagna elettorale, quella di Di Cunzolo, che è iniziata già da tempo, ma che partirà ufficialmente da questa sera con i comizi nelle periferie. Sará proprio, infatti, nelle zone periferiche, che si concentreranno gli incontri del candidato primo cittadino e precederanno il comizio di apertura della corsa elettorale che si terrà domenica alle 19,30 in piazza Madonnina. “Partiamo dalle periferie, che più degli altri quartieri soffrono di una situazione di degrado – ha commentato Brunello Di Cunzolo – Il centro infatti è l’unica zona vivibile – per modo di dire- di questa città ma comunque vive un certo disagio e si palpa la desertificazione commerciale”.
A farla da padrone, al primo incontro organizzato da Di Cunzolo, è stata la delegazione forzista: tra i presenti, il coordinatore provinciale Enzo Fasano e quello regionale Domenico De Siano, insieme al vice coordinatore regionale Guido Milanese ed al consigliere provinciale Valerio Longo.
“È un partito, Fi, che vuole rilanciare la propria proposta politica portando al centro dell’attenzione il disagio sociale e quello giovanile – ha aggiunto Di Cunzolo – con la presenza di Licia Ronzulli che va a toccare i problemi reali di questo paese”. Un problema per il futuro primo cittadino di Battipaglia sarà quello di amministrare i finanziamenti del Pnrr. Un aspetto, quest’ultimo, che “preoccupa” Di Cunzolo per via della scarsità di finanziamenti disponibili rispetto alle previsioni originarie. “Il Pnrr – ha infatti proseguito il candidato sindaco sostenuto dagli azzurri – ha stanziato molto meno del previsto per il Sud. Per questo noi siamo preoccupati, perché è una politica di debito che temiamo possa essere mal gestita come spesso accaduto in passato”. “Dobbiamo raggiungere un’efficienza straordinaria, non possiamo aderire alla cultura del vivere di debito ma dobbiamo puntare sulle nostre capacità per dare una speranza a questo territorio ed a questa nazione”.

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