Caos capienza all’Arechi: “Stadio inadeguato, mancano i bagni e impianto audio”

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“In cinque anni i componenti dell’Amministrazione non sono stati capaci nemmeno di mettere a nuovo i bagni e l’impianto audio dell’Arechi. Senza contare la valanga di euro ricevuta per le Universiadi. Un esordio in A con mancanza ulteriore di pubblico è un qualcosa che la squadra e la città non merita. Meritano loro di andare a casa”. Non è solo candidata alle amministrative salernitane 2021 con la civica “Salerno Città Aperta” a sostegno della aspirante sindaco Elisabetta Barone, Rosaria Chechile, è anche una tifosa della Salernitana nonché nel recente passato, azionista della compagine granata, ed ovviamente non ci sta al dover vedere l’esordio casalingo dei granata in massima serie, mutilato del pubblico. La colpa della ulteriore riduzione degli spettatori dell’Arechi non è dovuta alla pandemia da Covid, ma al mancato adeguamento dello stadio Arechi – di proprietà del Comune – alle norme dettate dalla lega di Serie A in tema di impianti sportivi. “La Salernitana giocherà l’esordio in casa in Serie A in uno stadio a capienza ridotta non per colpa del Covid ma a causa del mancato adeguamento dello stadio alle regole della massima serie. Eppure per rimettere in sesto lo stadio abbiamo avuto negli ultimi due anni, mezzo campionato annullato e praticamente un anno intero di partite senza pubblico, oltre evidentemente, 5 anni di amministrazione con tanto di assessorato allo sport per arrivare all’appuntamento in Serie A in queste condizioni precarie. Noi tifosi dobbiamo chiederci se non sia il caso di mandare a casa un’Amministrazione che in 5 anni non è riuscita neppure a mettere a posto i bagni e l’impianto audio del nostro stadio, pur avendo avuto una valanga di soldi dalle Universiadi”, tuona la Chechile.

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