Collezionisti da tutto il mondo a Milano: la Galleria Paola Verrengia a Miart 2023

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di Fedele Di Nunno

La Galleria Paola Verrengia di Salerno ha inaugurato oggi il suo spazio espositivo alla ventisettesima edizione di Miart, la fiera di arte moderna e contemporanea di Milano.

Sono tre gli artisti scelti dalla storica Galleria che dagli anni ’90 rappresenta un’istituzione nel panorama culturale della provincia di Salerno e, in generale, del Sud Italia. Unica, infatti, insieme a pochissime Gallerie napoletane ad esporre nella vetrina internazionale di Miart che attrae collezionisti e appassionati da tutto il mondo. Miart, infatti, è ormai considerata nel mondo dell’arte italiano e non solo come “La Fiera”, al pari della Settimana della Moda milanese, tanto da avere un’ampia macchina organizzativa che lavora costantemente in preparazione dell’evento.

Gianni Asdrubali, Maria Elisabetta Novello e Amparo Sard saranno protagonisti della scena artistica mondiale dal 14 al 16 aprile, nella sezione Established, scelti appositamente dalla gallerista Paola Verrengia per i linguaggi unici che ognuno di loro adotta. L’artista Gianni Asdrubali – i cui rivoluzionari Tromboloidi del 1992 saranno visibili al Padiglione 3 / Stand B03 – ha da sempre indagato il vuoto, dai tempi in cui aderì al movimento Astrazione Povera teorizzato dallo storico dell’arte Filiberto Menna, fiore all’occhiello salernitano insieme a Marcello Rumma di quella indimenticabile fucina d’arte che c’è stata in città. Maria Elisabetta Novello, invece, ha improntato la sua ricerca sulla cenere e sulla combustione del legno; sarà possibile, quindi, osservare una speciale serie di lavori che evidenziano il processo di creazione adottato dall’artista. Temi sociali e indagine sull’Io sono le principali direzioni su cui si articola il discorso artistico della spagnola Amparo Sard che, grazie ad un approccio multidisciplinare, riesce a trasmettere il suo messaggio adottando diversi mezzi. Particolarmente belli e apprezzati anche dai musei – come all’interno della collezione del Macro di Roma e di alcuni omologhi spagnoli – sono gli iconici fogli perforati dell’artista in cui le composizioni sembrano prendere vita. 

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