Covid, un’altra vittima: è morto lo scrittore “granata” Pietro Nardiello

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Un giorno triste. Il Covid ha letteralmente divorato l’esistenza di Pietro Nardiello, scrittore e giornalista pubblicista, che è scomparso oggi a soli 48 anni dopo circa un mese di lotta contro il Coronavirus. Non è bastato un ricovero in ospedale per sconfiggere la malattia. La sera del 27 aprile il suo ultimo post sui social, felice per una pizza fattagli recapitare dagli amici; anche al mattino aveva rassicurato tutti, postando un selfie con l’ossigeno, dopo aver rimosso il casco C-pap. Lui stesso aveva aggiornato tutti sul web. Poi le sue condizioni, purtroppo, sono di nuovo peggiorate.

Nardiello era tifosissimo granata e aveva pubblicato due volumi sul club del cavalluccio marino: “Salernitana 19:19” nel 2016 con Nicola Ianuale, inerente il primo quinquennio della gestione Lotito-Mezzaroma. Due anni prima, aveva dato alle stampe “Guidaci ancora Ago”, volume dedicato al grande Agostino Di Bartolomei. Si era occupato di letteratura sportiva anche con altri… colori con “Interrompo dal San Paolo” (2020) e partecipando alla stesura nel 2017 de “Il Grande Torino, campioni per sempre”. Aveva pubblicato anche il romanzo “Un sogno meraviglioso” (2015), oltre che inchieste sui beni confiscati alla criminalità organizzata con “A casa del boss”, inserito nell’antologia “Strozzateci tutti” (2010) e “Il festival a casa del boss” (2012). Fra le altre cose, in passato aveva curato il blog “Chiacchiere granata” sul sito web del quotidiano La Città ed aveva collaborato con Radio Sportiva. Nel 2016 era stato insignito del premio di giornalismo “Zaccaria Tartarone”, sezione editoria.

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