Nuovo Dpcm, cosa si può fare: regole per asporto, spostamenti, palestre, seconde case, musei

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Palestre, piscine e cinema chiusi fino al 5 marzo, impianti di sci fino al 15 febbraio, musei aperti dal lunedì al venerdì (ma solo in zona gialla). Sono solo alcune delle misure prevista dal nuovo Dpcm messo a punto dal governo Conte per fare fronte all’emergenza Coronavirus. Un decreto del presidente che entrerà in vigore dal 16 gennaio e che resterà in vigore fino al 5 marzo prossimo, con la firma attesa in giornata. Nel Dpcm è prevista la conferma del modello per fasce differenziate, il divieto di spostamenti tra regioni anche in zona gialla (fino al 15 febbraio), il coprifuoco alle 22, l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi. Sciolto anche il nodo relativo al divieto di asporto per i bar a partire dalle 18. Una norma anti-movida che punta a ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici ma che vede contrarie le regioni. Gli spostamenti: oltre al divieto di spostamento tra regioni, anche in zona gialla (con l’eccezione di quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”), sarà consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa. Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. I colori delle regioni: è atteso il consueto monitoraggio dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e, in base ai dati, Speranza stabilirà con una nuova ordinanza le ‘colorazioni’ delle Regioni. Se il trend dovesse seguire quello delle ultime settimane, con un aumento dell’indice Rt, saranno diversi i cambiamenti in virtù delle nuove soglie che saranno adottate: con Rt 1 si passerà in zona arancione (ma si lascerà la zona gialla anche semplicemente con rischio alto sulla base dei 21 criteri), mentre con Rt a 1.25 si finirà in zona rossa. Fascia bianca: le regioni che ricadono nello “scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti”, sarà possibile attuare la fascia bianca e tutte le attività potranno essere aperte. Quanto allo stop all’asporto dalle 18 per i bar, la bozza del Dpcm messa a punto dal governo prevede il divieto per chi svolge attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati). In questo modo non ci sarebbe un giro di vite generalizzato: un locale che svolge attività di bar, ma ha anche la cucina, in linea teorica, potrebbe tenere aperto per l’asporto. Didattica a distanza per le superiori almeno al 50% e sino ad un massimo del 75%, a partire da lunedì prossimo 18 gennaio. Lo prevede la bozza di Dpcm messa a punto dal Governo. Alcune Regioni, comunque, hanno già adottato provvedimenti più restrittivi che prevedono la riapertura delle superiori più tardi. Il nuovo Dpcm, infine, dovrebbe prorogare ancora la chiusura di palestre e piscine. Stessa sorte per i cinema. Slitta anche il via libera agli impianti sciistici mentre si va verso l’aperura dei musei in zona gialla. Solo a partire dal 15 febbraio gli impianti potrebbero aprire agli sciatori amatoriali. Nella bozza di Dpcm messa a punto dal Governo, infatti, si prevede che solo a partire da tale data i comprensori sciistici potrebbero riaprire, e solo dopo “l’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province. autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”. Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura sarà previsto dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi, a condizione che detti luoghi garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Apertura prevista però solo nelle Regioni in fascia gialla.

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