Pd e sconfitte: rimpasti, ritorni e scontenti. Sull’uscio di Palazzo Santa Lucia c’è anche Di Maio

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Foto Fabio Sasso/LaPresse 04/10/2021 - Napoli - ItaliaPoliticaElezioni Comunali 2021, il nuovo sindaco di Napoli Gaetano ManfrediNella foto: la conferenza stampa del nuovo sindaco di Napoli Prof. Gaetano Manfredi presso l’hotel Terminus di Piazza Garibaldi Photo Fabio Sasso/LaPresse 04/10/2021 - Naples - ItalyPoliticsMunicipal Elections 2021, the new mayor of Naples Gaetano ManfrediIn the photo: the press conference

Il day after della disfatta del Partito democratico, in Regione Campania e in provincia di Salerno porta con sé delusi e una scia di richieste di cambio di passo e naturalmente di rimpasto. Probabilmente il primo a voler cambiare quasi tutto è lo stesso Vincenzo De Luca che a Palazzo Santa Lucia già da tempo immagina un mini rimpasto del suo esecutivo. Il primo a poter essere sacrificato potrebbe essere l’assessore al turismo Casucci che paga la sua appartenenza a Mastella che in questa campagna elettorale si è presentato autonomamente e in alcuni casi in netto contrasto con il Pd e con lo stesso Vincenzo De Luca. Il secondo nella possibile black list potrebbe essere l’assessore all’agricoltura Caputo, seguito, in terza posizione dall’assessore alla pubblica istruzione Filippelli. Sull’uscio pronta ad entrare c’è la pattuglia di consiglieri regionali che fa capo a Luigi Di Maio e tra questi la stessa Valeria Ciarambino. Insomma al momento potrebbero essere tre le poltrone da assegnare per rimodulare l’assetto del governo regionale e semmai ‘accontentare’ qualche scontento di questa tornata elettorale. Si attenderà la composizione del nuovo Consiglio regionale dopo le surroghe e i ritorni. Surroghe che riguardano i neo parlamentari eletti e ritorni, in particolare uno, che riguarda Nino Savastano, fedelissimo deluchiano, sospeso all’indomani dell’indagine sul “Sistema Salerno”. Savastano potrebbe ritornare alle sue funzioni già dal prossimo 12 ottobre riprendendosi il posto occupato, fino ad ora, da Nello Fiore che nel frattempo ha perso la presidenza dell’Asis di Salerno, andata all’ex assessore comunale ai lavori pubblici Mimmo De Maio. Fiore, che insieme al figlio Antonio (consigliere comunale di Salerno, tra i più votati) non manca di mostrare molta insoddisfazione e malessere nei confronti dei deluchiani al punto che in molti immaginano un passaggio all’opposizione, se non proprio nel centrodestra. Insoddisfazione che circola nelle stanze di Palazzo Guerra a Salerno dove da mesi e mesi si attende un rimpasto o più precisamente l’ingresso dei Progressisti in giunta. Probabilmente se ne riparlerà per dicembre, dopo aver metabolizzato i dati elettorali ma soprattutto decifrato le mosse e le aspettative degli alleati, in primis dei socialisti di Enzo Maraio, rimasti a bocca asciutta dalla consultazione elettorale nazionale. Si vocifera che l’ex deputata Eva Avossa, tra non molto, potrebbe ritornare a Palazzo di Città, dove per oltre venti anni è stato vicesindaco prima di De Luca, poi di Napoli. Per ora a varcare la soglia del Comune dovrebbe essere Matteo Picardi prossimo alla nomina di direttore generale dell’Ente nel mentre è ritornato al suo posto (ma al settore Tributi), Alberto Di Lorenzo dopo una parentesi romana durante la gestione Raggi a Roma Capitale. Infine in molti attendono che si riaprano le porte il venerdì del Genio Civile, da qualche tempo rimaste chiuse, per espressa volontà di Vincenzo De Luca.

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