Pontecagnano Faiano, vandalizzata l’auto di Chicca

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Il sindaco Lanzara: “Vicini alla nostra concittadina. Questa è una città solidale”. Il caso sollevato anche da Matteo Salvini

Rompono il vetro posteriore di un’auto parcheggiata in uno spazio riservato alle persone con disabilità senza rubare nulla all’interno dell’abitacolo. La vergognosa storia che riportiamo sulle colonne de L’Ora arriva dal comune di Pontecagnano Faiano. A denunciarla, sui social, tanto da richiamare anche l’attenzione mediatica del leader della Lega Matteo Salvini è Angelina Desiderio, mamma di Francesca, per tutti “Chicca”, giovane campionessa salernitana Fisdir (Federazione sport disabilità intellettiva e relazionale) di Ginnastica ritmica. Nella tarda serata tra giovedì e venerdì scorso, ignoti hanno preso di mira l’auto della giovane Francesca parcheggiata a pochi metri dalla propria abitazione di via Enrico Fermi, nella zona industriale di Sant’Antonio. Un gesto sconsiderato attribuibile ad una bravata o un atto mirato contro il veicolo, una Hiunday 10 di colore blu, che presentava in bella vista il contrassegno disabili? I danni più gravi sono stati riportati sul lato guida posteriore dell’auto con il vetro completamente frantumato. Sui sediolini c’era un borsone contenente delle cartelle cliniche che lasciava intendere che la macchina appartenesse ad una persona fragile. L’autore o gli autori del folle gesto non hanno asportato, però, nessun oggetto dalla vettura causando solamente dei danni prontamente riparati dalla famiglia di Chicca rimasta dispiaciuta e amareggiata per l’accaduto. Sui social, ovviamente, sono stati numerosi gli attestati di solidarietà alla giovane Francesca e alla mamma Angelina, da sempre impegnata nell’associazionismo e al fianco delle persone con disabilità con trascorsi anche in politica.
«Danneggiare il vetro dell’auto appartenente ad una persona disabile è un gesto deplorevole, inspiegabile e senza nessuna apparente giustificazione. Siamo rimasti increduli vedere la macchina tanto cara a Chicca in quello stato, davvero non riusciamo a capire chi possa essere così crudele nel causare dei danni ad una vettura che presentava il contrassegno per disabili e in sosta su uno stallo apposito. Si parla di solidarietà, di essere più buoni ma queste vicende ti provocano solo tanta rabbia. Quanto accaduto è una ferita profonda non tanto per il danno economico in sé ma per il gesto commesso nei confronti di una persona fragile». E’ lo sfogo di mamma Angelina Desiderio che racconta su queste colonne la triste storia che ha visto coinvolta l’auto di famiglia acquistata tre anni fa direttamente dalla figlia Francesca, alla quale tutti si sono uniti in un abbraccio ideale di vicinanza per superare il momento di amarezza.

L’ARTICOLO COMPLETO SUL NUOVO NUMERO DE L’ORA

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