Roccadaspide, il Comune segnala il primo caso di cancro resinoso

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Raffaele Sica – Il Comune di Roccadaspide comunica tramite l’albo pretorio che verranno impiegati 1.769 euro per l’eradicazione del cedrus sito nei pressi della scuola Marconi. L’albero, in effetti, è di recente seccato, rappresentando un serio pericolo per i bambini e il personale che frequentano lo stesso plesso scolastico e per la fermata bus adiacente, dove però al momento non sono state poste in essere limitazioni di accesso.

L’agronomo consulente, tenendo conto di un così rapido e quasi inspiegato essicamento, riferisce nella perizia che la causa è il cancro resinoso che potrebbe portare a “schianti improvvisi”. L’intenzione è quella di informare anche altri Enti potenzialmente interessati, poiché il fungo che ha colpito il cedrus si trasmette grazie alle spore, trasportate dal vento o da insetti xilofagi, e la montagna, ricca di vegetazione, in linea d’aria è molto vicina. In teoria, sarebbe stato sufficiente prevedere l’attivazione del servizio fitosanitario prima di ogni scelta. In questa fase potrebbe quindi essere opportuno intraprendere misure di controllo nei territori limitrofi e porre la massima attenzione nella procedura di eradicazione e di smaltimento dello stesso cedrus.

Non bisogna, però, trascurare tale situazione, in quanto il database globale EPPO, gestito dal Secretariat of the European and Mediterranean Plant Protection Organization, nato per fornire tutte le informazioni specifiche sugli organismi nocivi, nella sezione “Fusarium
circinatum
”, non segnala apparentemente casi in Italia al momento. In un articolo pubblicato nel 2009 si legge che nel 2005 in Puglia è stato trovato il primo caso di cancro resinoso del pino e che tale malattia potrebbe avere un grave impatto economico e ambientale, per cui sarebbe opportuno adottare misure appropriate volte all’eradicazione. Sul sito della Regione Campania leggiamo invece che nei sopralluoghi effettuati nelle pinete ispezionate non è mai stato riscontrato alcun sintomo imputabile al patogeno né è stata fatta mai richiesta da terzi di indagini su pini aventi tali sintomi.

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