Ruolimpiadi: un altro grande successo firmato Il Guiscardo

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La nota associazione ludica salernitana piazza l’ennesimo colpo in tema intrattenimento e aggregazione

di Davide Bottiglieri

Che il gioco sia l’attività di aggregazione per antonomasia è cosa ben nota. Ciò che meno (forse) si conosce è che la cultura del gioco di ruolo e dei giochi da tavolo si sta estendendo a macchia d’olio, favorendo la nascita di un numero sempre maggiore di associazioni ludiche all’interno del territorio nazionale. Vanto tutto salernitano è l’Associazione Ludica “Il Guiscardo”, che da quasi vent’anni riunisce giovani e appassionati attraverso iniziative sempre originali e interessanti, diventando un autentico riferimento del settore nel Meridione.

L’Associazione Ludica Salernitana “Il Guiscardo” nasce nel 2005 dall’aggregazione di diversi gruppi informali di giovani appassionati di giochi di società, ciascuno con un notevole bagaglio di esperienze sulle spalle, con l’intento di raggruppare conoscenze e competenze e metterle a disposizione delle giovani generazioni interessate al gioco di società. Con questo termine si raggruppano tutti i giochi caratterizzati dalla presenza e dalla interazione diretta, non mediata da sistemi informatici, tra due o più persone, che decidono di condividere un momento di svago, impegnandosi in attività che stimolano la riflessione logica in un contesto normato da regole specifiche.
Una missione, dunque, che si declina con successo ad ogni iniziativa proposta alla cittadinanza. Ultimo appuntamento sono state le Ruolimpiadi: spettacolare contest interattivo, durato sei settimane e durante il quale cinque squadre hanno portato a termine quattro sfide autoconlcusive, al fine di accumulare punti e vincere le “Olimpiadi dei giochi di ruolo”.

Ad aggiudicarsi l’ambito premio (un set di dadi da gioco e una commission analogica in A5 firmata dalla talentuosissima Alessia De Sio) è stata la squadra dal bizzarro nome “C’è anche Carmine”.
A parlare dell’evento è stato Francesco Barletta, presidente e volto dell’Associazione.

– Quali sono stati i giochi proposti e secondo quale criterio sono stati scelti?

I giochi proposti sono stati: Brancalonia, Vampiri, Nechronica e City of myst. La scelta è stata dei master che hanno così cercato di spaziare sia nelle ambientazioni e nei generi sia nelle meccaniche, affinché l’esperienza potesse essere più completa e soddisfacente.

– Quale dei quattro è stato il più apprezzato dai giocatori e quale, invece, quello che ha messo più in difficoltà le squadre?

È difficile che un gioca possa essere universalmente più apprezzato, il gusto è estremamente personale e ognuno in un’esperienza interpretativa cerca cose diverse. Sicuramente Brancalonia, con le sue atmosfere caricaturali e leggere, si presta più a una lettura comica, e quindi risulta più coinvolgente, ma così si rischia di perdere di vista la narrazione ed è infatti il gioco dove ho visto gli svarioni più clamorosi.

– Come vengono preparati al gioco i “novizi” è come, invece, i “master”?

Il gioco è inclusione per antonomasia, e quindi la scelta dell’organizzazione è stata di incaricare quattro master esperti e inserire in ogni squadra dei facilitatori, giocatori esperti che riescono a incanalare il gioco in maniera tale che anche il giocatore meno esperto o meno spigliato possa essere coinvolto e avere un ruolo chiave.

– Salerno è stata terreno fertile per la diffusione della cultura del gioco di ruolo e del gioco da tavolo o hai trovato resistenze di qualche tipo?

Nessuna piazza è fertile e nessuna è arida, i frutti li raccogli sempre in base a come lavori. Abbiamo iniziato molti anni fa con grandi sacrifici ad andare la sera nei pub a giocare tra di noi, e quando attirava l’attenzione di qualche tavolo vicino subito lo coinvolgevamo. Ora paradossalmente è tutto più facile, anche alcuni media come Big Bang Theory o Stranger things ci hanno aiutato a sdoganare un certo tipo di hobbyes.
Al centro-nord la cultura del gioco è sicuramente più diffusa, ma solo perché hanno iniziato anni prima, sono convinto che nel giro di pochi anni arriveremo a fare gli stessi numeri

– Quali saranno le prossime attività dell’associazione?

Si avvicina la primavera, e per noi vuol dire Expo, che ci porterà in giro per l’Italia. A breve faremo debuttare tra le nostre attività le “cene con delitto”, la prima la faremo nella settimana di Pasqua e la annunceremo a breve sui social. Il 2 Aprile faremo il nostro tradizionale Megagame dove i giocatori interpreteranno politici e scienziati di primo piano da tutto il mondo alla presa con un invasione aliena. Saremo poi presenti al Napoli Comicon con la nostra tradizionale ludoteca e partiremo per il Play Modena come turisti, alla caccia delle ultime novità nel mondo del gioco, per poterle poi portare e proporre qui in Campania.
– Dove è possibile trovarvi e come tesserarsi?

Noi ci riuniamo il mercoledì e la domenica presso la casa dei creativi a Pastena. Lì giochiamo e impariamo a diffondere il gioco, chiunque voglia venire è il benvenuto. Se poi desideri diventare socio e partecipare a tutte le attività il costo di iscrizione è di 10 euro annui.


“La finalità principale dell’associazione è di carattere ricreativo: consentire agli appassionati di giochi di società di incontrarsi e giocare insieme.”, si legge nella descrizione ufficiale dell’Associazione, che fa del valore del gioco il proprio credo: “L’elemento sociale è particolarmente importante, in quanto, senza voler demonizzare gli strumenti informatici, è evidente che le interazioni mediate dai sistemi elettronici (videogiochi o social network) non possono contribuire allo sviluppo delle capacità sociali come un confronto di persona, con altri individui in carne ed ossa, spesso differenti per età, professione ed esperienze personali. Confrontarsi al tavolo di gioco, dove per gioco intendiamo attività che non implicano vittorie o perdite di denaro, consente di esercitare capacità cognitive che possono spaziare, al variare del gioco, dalle capacità di analisi logico matematiche alla deduzione associata alla statistica, dalla capacità di gestione e pianificazione delle risorse alla strategia adattativa. Forse giocando non si diventa più intelligenti, ma allenare la mente è un ottimo sistema per esercitare le proprie doti intellettive, e quantomeno evitare che si atrofizzino.”

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