Sarà una estate caldissima sul lungomare di Salerno. L’indiscriminato taglio del verde pubblico ha falciato via ogni possibilità di ombra. E non solo sul lungomare che è destinato a conquistare il titolo di luogo più assolato d’Italia ma anche nelle zone limitrofe, dove potenti mezzi hanno praticamente decimato ogni albero. Qualcuno (un amministratore, possibilmente) un giorno dovrà spiegare, la ragione per cui tutte le alberature cittadine siano state falciate e se, naturalmente, come auspichiamo e come sicuramente sarà, alla base c’è una solida relazione tecnica. Insomma, dall’erba alta all’erba zero il passo è stato brevissimo, al punto che per i prossimi e tantissimi mesi, il problema della manutenzione è stato eliminato alla base. Un pò come sul Corso Vittorio Emanuele, dove i gracili alberelli, assetati e in attesa di cure, sono stati eliminati in alcuni casi per far spazio a tavoli e sedie. Eucalipti altissimi tagliati in via Africano e in piazza San Francesco, lasciando perplessi i cittadini.
Questo è l’emblema di una amministrazione comunale (mai partita) che rischia di essere bollata dalla storia come una delle peggiori e che fa rimpiangere, senza ombra di dubbio, quella precedente. Almeno un cambio all’interno dell’esecutivo potrebbe portare aria fresca e maggiori energie, in considerazione che l’esperimento dell’esecutivo tecnico – politico, non ha portato a nulla di buono, sia dal lato politico che dal lato tecnico. Un cambio di passo, quanto mai indispensabile, per salvare il salvabile e garantire servizi e cura ad una città che vuole essere turistica o che comunque è attualmente meta turistica logistica per la sua posizione geografica che la vede incastonata tra le due Coste. Prima si procede, meglio è. Non fosse altro per bloccare qualche altro taglio indiscriminato di beni, cose o peggio ancora di servizi. Per ora ci hanno rimesso pesantemente gli alberi. E non è poco.