San Matteo a Piazza della Libertà, Chechile: “Siamo su Marte e ragioniamo come i marziani”

0
910

San Matteo a Piazza della Libertà, nel giorno del Santo, la nota piccata di Rosaria Chechile, ingegnere e candidata al Consiglio comunale con la lista “Salerno Città Aperta” a sostegno dell’aspirante sindaco Elisabetta Barone”.

“Siamo su Marte e ragioniamo come i marziani”, commenta.

La Chechile si sofferma prima sull’opera piazza e sul manufatto “Crescent”: “Un’opera pubblica da realizzare in 550 giorni, è stata completata invece in 12anni con una spesa di 30 milioni di euro, piu’ del triplo del tempo e della spesa prevista.

Una piazza monumentale, certo, ma di questo si sarebbe potuto parlare a  Trieste, dove a contorno vi sono le case del Governo, Regione, Comune (e qualche impresa interpuoazionale) qui le case di benestanti, praticamente un cortile.

I parcheggi – quelli che servono come il pane – non sono ancora pronti. Forse a novembre. Sperando che i vigili del fuoco non abbiano nulla da ridire”

Dopo la parte urbanistica nel mirino della Chechile entra il primo cittadino uscente Enzo Napoli.

“Il sindaco ha persino l’ardire di intestarsi come un successo la palmare dimostrazione della clamorosa incapacità amministrativa, prima come dirigente, poi come amministratore.

Ed appunto, solo i marziani possono votarlo”. Quest’oggi ci sarà anche il cardinale Parolin ad onorare San Marteo e dunque: “Malcapitato Cardinale Parolin! Che colpa ne ha se invece di riservargli piazza della Concordia sotto la statua della Madonna, hanno deciso di fargli celebrare messa sotto il simbolo di De Luca! Lo stanno costringendo alla involontaria blasfemia”. Per concludere, l’affondo: “Nel trentennio di regime deluchiano ci hanno tolto la maggior parte dei nostri simboli, della nostra identità, ora tocca a San Matteo che deve subire la mortificazione di essere celebrato in una piazza chiusa e lontano dal suo popolo.

La previsione di una diretta a reti locali unificate ha il sapore di un gigantesco spot elettorale – in tempo di par condicio – che il gruppo di potere ha organizzato continuando a trattare i cittadini come sudditi.

Salerno non ha bisogno di una nuova identità, la nostra città ha una storia che inizia molti secoli prima del 1993, una storia fatta di mare, arte, cultura, grandi innovazioni e grandi primati che dobbiamo rivendicare con forza e che dobbiamo riprenderci da chi vuole strapparcela con il mantra del “niente prima di me”.

Ne abbiamo l’opportunità, il momento è ora”, conclude la Chechile. 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here