San Severino, “Il Castello virtuale, propaganda mentre si sventrerà l’area archeologica”

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Romano Giovanni

di Luigi Cerciello

“Nei giorni scorsi la propaganda “social” della Dis-Amministrazione cittadina ci ha ricordato che nella nostra Città abbiamo la “seconda fortificazione più grande d’Italia” informandoci che il nostro Castello è “pronto ad approdare sull’Atlante Digitale della Campania”.

Così Giovanni Romano, consigliere comunale di opposizione del Movimento Civico Sanseverinese.

“La tattica è sempre la stessa: distrarre la nostra Comunità con la realtà “virtuale” per nascondere la verità dei fatti. Hanno sprecato sei anni e non stati capaci di completare la valorizzazione del Castello avviata venticinque anni fa con la sua acquisizione al patrimonio pubblico e l’istituzione del Parco Archeologico.

Oltre tre milioni di euro furono lasciati in “eredità” da “quelli di prima” per completare il restauro conservativo del Castello sulla Collina del Palco, per attivare il Museo Medievale nel Convento di S.Antonio e per gli scavi archeologici di S.Marco a Rota.

I lavori di restauro della “seconda fortificazione più grande d’Italia” sulla Collina si sarebbero dovuti concludere nel settembre del 2020. Ad oggi sono stati accumulati oltre 800 giorni di ritardo, ci sono penali da addebitare all’impresa appaltatrice per 2.000.000 di euro e l’area del Castello è ridotta ad un cantiere abbandonato aggredito dalla vegetazione e dai rifiuti. Gli scavi archeologici e i lavori di restauro di S.Marco a Rota si sarebbero dovuti concludere nel dicembre del 2020. Ad oggi non sono neppure iniziati.

Però in questi sei anni sono state organizzate “escursioni” e picnic (con relativo abbandono di monnezza!), sfilate in costume e improbabili manifestazioni “storiche” utili solo a finanziare le associazioni degli “amici” della Di-Amministrazione. Che adesso utilizza la propaganda “virtuale” per nascondere l’evidente incapacità e la decisione di realizzare un ulteriore scempio a danno del nostro Castello. Vogliono sventrare la Collina per realizzare una ferrovia con un trenino (lo hanno chiamato ascensore inclinato) che, stando agli elaborati progettuali (siamo riusciti a vederli dopo tre mesi di solleciti!) interesserà aree storicamente e paesaggisticamente vincolate arrivando ad interessare addirittura la cinta muraria del Castello. Un intervento devastante i cui effetti negativi sono stati dettagliatamente denunciati dall’avvocato Antonio Di Palma, Presidente della sezione cittadina di Italia Nostra.

E, nonostante tutto, la Commissione Paesaggistica comunale a maggioranza ha dato parere favorevole al progetto che adesso è al vaglio della Soprintendenza”, prosegue Romano.

“Insieme ad Eliana Landi, Francesca Landi, Luigi Lupone, Carmine Ansalone e Gerardo Figliamondi, consiglieri comunali di opposizione ci opporremo al progetto con fermezza sia in sede locale che nazionale interessando la Soprintendenza e il competente Ministero. Il Presidente della Commissione Politiche Culturali, Luigi Lupone, è pronto a convocare la Commissione per esaminare la dettagliata denuncia di Italia Nostra. Anche perché, come già anticipato in campagna elettorale, sembra che il “trenino” sia collegato al progetto di adeguamento di Via Emilio Coppola per consentire a vecchi e nuovi proprietari di terreni nelle zone interessate di “sviluppare” future attività economiche di “accoglienza”. E poco importa se, per consentire qualche speculazione, si colpisce l’integrità storica del Castello violando le leggi che lo salvaguardano e ne tutelano scientificamente la corretta conservazione. I fatti (veri e non virtuali) parlano chiaro: non sono adeguati ad amministrare la nostra Comunità e a costruire il nostro futuro”, conclude Romano.

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