“Sono una donna che si è fatta da se”, Enrica l’influencer contro i pregiudizi

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Enrica Scielzo, ecco la storia di una ragazza salernitana che ha lottato tanto per arrivare dove è oggi. Ha lottato per diventare donna, per vincere i pregiudizi, per affermarsi quale influencer di successo. Sui social, in maniera particole su IG, è un fenomeno. Seguitissima nelle sue rubriche sulla bellezza riesce ad essere originale in ogni cosa che immagina e costruisce. Nelle sue storie, nelle sue riflessioni, ci sono consigli profondi ai più giovani. C’è, insieme, l’inno alla vita ed alle sue gioie, e la responsabilità. C’è leggerezza e pensiero.

Chi è Enrica?

“Enrica è una donna che si è fatta da sé, letteralmente. Sono nata Enrico e ho vissuto gran parte della mia esistenza a vivere una vita che non era la mia. Solo quando ho avuto il coraggio di guardarmi dentro e di accettare la mia vera essenza, ho cominciato il mio percorso di ragazza transessuale per diventare quella che sono oggi. Non è stato facile, non è facile, ma penso che avere la forza di prendere in mano la propria vita e poterne fare ciò che veramente vogliamo, ciò che veramente ci fa stare bene, è una cosa che fanno in pochi. Per me essere trans non è una vergogna come molti possono credere, ma un motivo di orgoglio”

Essere trans a Salerno: quanti pregiudizi?

“Tanti, ma sinceramente non credo più di quanti non ce ne sarebbero stati fuori. Il Sud Italia è regno di accoglienza, di emancipazione, è stata culla di culture e retaggi diversi, ed io personalmente non ho mai riscontrato grossi problemi nel vivere serenamente la mia esistenza e la mia condizione di ragazza trans nella mia città. Vorrei sapere chi dice che ‘a Milano sono più aperti di mentalità’ a cosa si riferisce esattamente: Milano intesa come centro città, fatta di stranieri e persone venute da giù? Perché come metti fuori il naso da Corso Como e Via della Spiga e ti affacci su Rozzano, Assago o Baggio la situazione non è che sia molto migliore, anzi, la periferia di Milano è molto problematica. E sono sicura che un ragazzo milanese incontrerebbe le stesse difficoltà nel presentare una ragazza trans ai suoi genitori che incontrerebbe un ragazzo napoletano. O uno dell’Alabama. Insomma, smettiamo di nasconderci dietro a un dito e dire che giù siamo chiusi mentalmente, perché la chiusura mentale è ovunque, anche a New York. E poi il Nord Italia non è solo Milano, che ne è solo una parte infinitesimale”

Ora sei influencer nazionale: più facile lontano dalla tua città?

“Il mondo dei social ha abbattuto ogni concetto di distanza o vicinanza: ci alieniamo con i nostri smartphone dalle persone che sono a meno di un metro da noi, e al tempo stesso riusciamo ad essere connessi a vicini a chi sta a kilometri di distanza. L’essere presente sui social mi espone al giudizio di chiunque in qualunque parte del mondo, ad ogni ora di ogni giorno, a me come a chiunque alto decida di aprirsi un profilo su Facebook o Instagram e di mostrarsi al mondo. Viviamo in una società in cui chiunque si sente in diritto di esprimere un giudizio su qualsiasi cosa e, mentre prima certi commenti venivano relegati a mere chiacchiere da bar che si esaurivano nel momento stesso in cui venivano enunciate, oggi li mettiamo nero su bianco, visibili a tutti, e rimangono lì per sempre. E il problema è che dietro le tastiere pensiamo di essere persone diverse da quelle che incontriamo per strada. Per la nuova generazione forse è più facile perché sono nati in questo clima, ma per noi no, non siamo stati educati a questo. Probabilmente se non ci lavorassi, con i social, mi cancellerei da qualsiasi piattaforma, perché alla lunga essere connessi 24/24 ti logora e diventa estenuante”

Cosa è la femminilità?

“Quando mi fanno questa domanda rispondo sempre che, per me, la femminilità è Marlene Dietrich nel film ‘Disonorata’ che si mette il rossetto davanti al plotone di esecuzione prima di essere fucilata. È una cosa che hai o non hai, e che prescinde il sesso: non tutte le donne sono femminili, e non tutti gli uomini sono maschili. La femminilità è una qualità intrinseca, che non si può imparare né improvvisare”

Il tuo sogno?

“Il mio sogno è di vivere vicino al mare, scalza per gran parte del tempo, con la pelle abbronzata ed i capelli schiariti dal sole. Magari in Grecia, chissà. Vorrei allontanarmi da questo pazzo mondo dei social e vivere un’esistenza più semplice e leggera, fatta di piccole cose che mi rendano felice ogni giorno. Al momento, però, non ne ho il coraggio: ho lavorato duramente per arrivare dove sono ora, e mollare tutto proprio ora che ne sto raccogliendo i frutti mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei confronti di me stessa. Per il momento sto lavorando al mio libro, che spero possa vedere la luce entro la fine di quest’anno, e ho altri progetti in cantiere che mi piacerebbe realizzare. Sicuramente sogno di fare qualcosa che lasci anche solo un piccolo segno in questo mondo, qualcosa di cui posso sentirmi soddisfatta e orgogliosa, qualcosa verso cui potrò guardarmi indietro, un giorno, e pensare “Però: qualcosa di buono l’ho fatto anch’io!”.

Link blog: http://www.enricascielzo.com/

M.A.

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