SUICIDIO ASSISTITO, UN BARLUME DI SPERANZA

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di Vincenzo Sguera

Il 10 Marzo la Camera dei deputati ha approvato una proposta di legge che riguarda il suicidio assistito, ovvero la possibilità che una persona malata possa assumere autonomamente il farmaco per morire. 253 voti a favore contro 117 contrari per la proposta di legge denominata “Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita”. Il passaggio successivo adesso è il Senato. La Corte Costituzionale si era espressa già nel 2019 con la sentenza n° 242/2019 dichiarando incostituzionale l’art. 580 c.p che punisce l’aiuto al suicidio in determinati casi. Il problema principale era questo: come possiamo determinare se una persona sia pienamente consapevole della propria decisione di morire? La soluzione sembrerebbe essere la seguente: controllo preventivo da parte di una struttura pubblica di servizio sanitario e parere preventivo di un Comitato Etico competente territorialmente. Ci sono inoltre dei presupposti precisi per richiedere questa procedura, possono fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita solo le persone maggiorenni capaci e consapevoli di prendere decisioni, e se affetti da sofferenze intollerabili. La domanda infatti deve essere consapevole, libera, attuale, esplicita ed informata. Sembra che la Camera dei deputati abbia reagito prontamente in seguito alla dichiarazione di non ammissibilità del referendum sull’eutanasia legale. Il procedimento del suicidio assistito, per quanto possa presentare delle differenze rispetto all’eutanasia, è pur sempre uno strumento che potrebbe alleviare le sofferenze umane. Adesso non ci resta che attendere la decisione del Senato.

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