Iannello: “No al retroporto, sì al referendum sulla fusione tra le due Nocera”

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di Fabio Croce
Nocera Inferiore ha recentemente rinnovato le proprie cariche istituzionali. Alla guida della città, tanti profili nuovi e alle prime esperienze; all’opposizione, invece, si ritrovano figure con percorsi amministrativi importanti e con trascorsi di responsabilità e impegno pubblico. Tra questi, il Dottore Antonio Iannello, una lunga esperienza di partito, già amministratore al Comune di Nocera, nonché candidato Sindaco nel 2012.
Giovedì scorso si è tenuto il primo Consiglio Comunale dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Paolo De Maio, quali sono le sue considerazioni e le sue primissime sensazioni?
“Si è trattato di un Consiglio Comunale più burocratico che sostanziale. Si è proceduto agli adempimenti di rito con l’elezione della Presidenza del Consiglio, le Commissioni e l’illustrazione delle linee programmatiche da parte del nuovo Sindaco. Valuteremo, già dalla prossima seduta, l’approccio della maggioranza su questioni più politiche e su tematiche che riguardino in maniera più specifica la città. Valuteremo, ovviamente, anche il loro atteggiamento, più o meno di apertura, nei confronti dell’opposizione. Ogni mio giudizio, di conseguenza, è al momento sospeso; nonostante la durata del Consiglio, su aspetti prettamente burocratici, sia stata di ben nove ore. Quest’elemento, a mio avviso, lascia sottintendere poca esperienza e un’impreparazione di fondo”.
Si notano, invece, dai banchi dell’opposizione, profili e figure di una certa esperienza politica e amministrativa. Questo potrebbe garantire una certa effervescenza alla consiliatura?
“Senza dubbio! Complessivamente, come membri dell’ opposizione, abbiamo non pochi anni di esperienza amministrativa, d’impegno pubblico e di governo cittadino. Al nostro interno, abbiamo elementi di qualità e figure competenti; pertanto, non immagino possa essere un percorso agevole se l’attuale maggioranza intende chiudersi e non confrontarsi con noi. Saremo molto vigili e attenti sull’azione amministrativa, a partire dal prossimo Consiglio Comunale, in cui all’ordine del giorno si discuterà di un assestamento di bilancio, una tematica già più pregnante. Non ci sono sfuggite, sempre nel corso della prima seduta, una serie di frasi, battute e toni di poco garbo istituzionale nei nostri confronti. Li considero un’appendice poco elegante alla campagna elettorale, valuteremo se queste cadute di stile proseguiranno o sono state episodiche e, magari, segno di una certa insofferenza”.
Con un’analisi un po’ più “a freddo”, cosa dal suo punto di vista ha determinato il recente esito elettorale?
“I cittadini di Nocera Inferiore ha scelto in maniera chiara. Probabilmente, chi ha vinto ha iniziato a lavorare con largo anticipo rispetto alle altre proposte politiche, in particolar modo la nostra, partita davvero soltanto a ridosso dai termini utili di presentazione delle liste. Credo che, sempre a loro favore, abbia giocato un ruolo non certo irrilevante il sostegno di partiti strutturati come il Partito Democratico, con tutta la rappresentazione istituzionale ben schierata a supporto della figura dell’attuale Sindaco. Hanno al loro interno delle candidature molto forti e radicate, che hanno lavorato con anticipo alla ricerca del consenso e a consolidarsi sul territorio cittadino. L’insieme di questi elementi ha, a mio avviso, determinato il risultato. Noi, nel rispetto della volontà dei cittadini di Nocera Inferiore, lavoreremo in maniera vigile e attenta, faremo le nostre proposte e ci auguriamo un confronto dialettico e civile tra le parti”.
M’interessava sapere un suo giudizio su alcune criticità e macro tematiche che riguardano la comunità di Nocera, in particolar modo la delicata questione della sicurezza e dei fenomeni di violenza che si sono verificati nell’ultimo periodo.
“La problematica sicurezza esiste e sta prendendo progressivamente una piega sempre più preoccupante. Siamo dell’opinione che, in prima istanza, il corpo di Polizia locale debba essere rafforzato innanzitutto da una figura dirigenziale, che al momento non c’è. È previsto un rafforzamento del Comando dal Piano Triennale delle assunzioni, ma al momento ci sono oggettivi problemi di pianta organica e di figure dirigenziali. A questo, andrebbe aggiunto anche un potenziamento del sistema di videosorveglianza, che è carente in punti nevralgici del territorio cittadino. Un’altra criticità che attanaglia la nostra Città è il traffico. Non c’è piano di mobilità adeguato, in grado di affrontare alcune situazioni irrisolte, attraverso la definizione di nuove soluzioni viarie e nuove aree di parcheggio. A tal proposito, in risposta alla loro proposta di una nuova rotatoria e di un’area di parcheggio di circa 200 posti auto a ridosso dell’uscita autostradale, noi riteniamo, invece, che vada potenziato il parcheggio di via Canale, attraverso una soluzione su più piani, recuperando anche un ingresso per chi proviene da via Rea. Queste proposte, ovviamente, andrebbero incluse in una più ampia e strutturale modifica del PUC, approvato sei anni fa, dopo un’attesa lunga quarant’anni, verso cui sono stato sempre convintamente contrario per ragioni di merito e altrettante di metodo. Senza una riqualificazione complessiva di aree cittadine e senza nuove strade, nuovi parcheggi e aree verdi, oltre che un’identità urbanistica che caratterizzi il futuro di Nocera per le prossime generazioni, ogni ipotesi di sviluppo rischia di essere monca, approssimativa e incompleta.
Sempre in riferimento alle macro tematiche che interessano il territorio cittadino, annoveriamo anche quella fondamentale riguardante la Sanità e il diritto alla salute. Sentiamo ipotesi di finanziare nuove strutture attraverso i fondi del PNRR; noi, invece, riteniamo prioritario che i finanziamenti occorrano soprattutto per la formazione e per il potenziamento delle piante organiche delle attuali strutture ospedaliere. Dare priorità alle strutture, piuttosto che al personale, è un po’ come volere Chiese nuove senza Sacerdoti. Noi siamo dell’idea che vada invertito l’ordine delle priorità”.
Sull’ipotesi retroporto nell’area industriale di Fosso Imperatore, invece, siete sempre fermamente contrari?
“Siamo e saremo intransigenti all’ipotesi retroporto e a destinare aree cittadine allo stoccaggio di container e alle strade cittadine appesantite ulteriormente da autocarri e automezzi pesanti, senza alcuna ricaduta occupazionale per il nostro territorio. Siamo contrari, insomma, che Nocera possa essere il retroporto di Salerno. Crediamo che il nostro territorio abbia altre vocazioni e debba essere rilanciato attraverso altre soluzioni. In un secondo momento, quest’ipotesi di retroporto è stata in qualche modo ammorbidita come polo logistico; in un altro momento ancora, come centro servizi. Insomma, dai vari cambiamenti a cui stiamo assistendo, percepiamo che non siamo gli unici ad avere delle perplessità su questa soluzione”.
Da ex Assessore alla Pubblica Istruzione, condivide l’idea dell’Amministrazione di potenziare il tempo prolungato?
“Sì, su questo sono favorevole. È giusto che un’agenzia formativa, come quella scolastica, tenti ogni soluzione possibile per arginare il periodo difficile che sta attraversando la fascia giovanile. Credo che la scuola sia e debba continuare a essere un riferimento per le comunità. In merito alla situazione scolastica, invece, in riferimento ai progetti presentati per intercettare finanziamenti del PNRR, finalizzati alla costruzione di nuove strutture scolastiche, nutriamo più di una perplessità. Partendo dal presupposto basilare che queste candidature non sono il precipitato di un confronto tra le parti nelle opportune sedi istituzionali; tenendo presente, inoltre, che molti plessi scolastici sono stati costretti alla chiusura per una mancanza di utenza, problemi relativi alla denatalità o a un complessivo decremento della popolazione scolastica, queste nuove costruzioni rientrano in una pianificazione complessiva dell’utenza o delle finalità a cui vanno destinate? Anche in questo caso, senza un’opportuna pianificazione si rischia una gestione approssimativa e non rispondete alle reali esigenze della nostra comunità”.
Qualche mese fa è partito l’Iter burocratico per il referendum sul Comune unico del Vallo di Diano, un unico Comune che racchiuda ben 15 Comuni in un unico grande Comune. Ritiene possibile che possa essere ripresa anche l’ipotesi di un referendum che possa unire Nocera Superiore e Inferiore?
“Già anni fa, da Consigliere d’opposizione e da Segretario Cittadino del PD, presentai una delibera d’intenti su un’ipotesi di fusione, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale dell’epoca. Le Istituzioni possono favorire i processi opportuni e consentiti dalla legge, ma è evidente che la scelta finale spetti ai cittadini attraverso un referendum popolare. Inoltre, nel corso del mio intervento, nel recente Consiglio Comunale, ho richiamato il nuovo Statuto Comunale in cui si fa cenno a quest’ipotesi. Io sono favorevole, così come lo sono stato in passato, a una grande e ampia discussione, a un coinvolgimento della cittadinanza e a una consultazione dell’elettorato in merito alla fusione tra queste grandi tradizioni territoriali”.

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