Il “paradosso Salerno”, la città costiera del turismo invernale di tipo mitteleuropeo. Artificialità di luogo di identità

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Di Alfonso Mignone

Sfogliando il vocabolario mi sono imbattuto nel vocabolo “Destagionalizzare” ed ho scoperto che ha il seguente significato: “Ampliare la propria offerta turistica, organizzando un evento in un periodo dell’anno diverso da quello in cui comunemente è collocata l’offerta principale. Pratica diffusa, che viene messa in atto soprattutto nelle località balneari”.
Inoltre ho anche appreso:”Un esempio ampiamente discusso è Viareggio: il Carnevale ha fatto sì che la città oltre ad essere molto visitata nel periodo estivo, goda di un buon numero di turisti anche in inverno”.
A Salerno, invece, città di mare e di offerta turistica medioevale (l’apogeo storico della “Opulenta Salernum”) il paradosso è che per “destagionalizzare” l’offerta turistica, che è unicamente incentrata su una kermesse tipicamente invernale (leggi:Luci d’Artista” e, a volte ”Mercatini di Natale” tipici delle città mitteleuropee più che mediterranee” occorrerebbe promuovere il turismo costiero e demoetnoantropologico culturale e creare “pacchetti” per i crocieristi che sbarcano in maggioranza nel periodo primaverile-estivo ma che per vivere il proprio “turismo esperenziale” devono spostarsi oltre (Paestum e Costiera Amalfitana).
La città manca anche di adeguato sistema di trasporto pubblico locale nelle ore notturne (unica eccezione la richiamata e breve kermesse invernale) e di un numero sufficiente di strutture ricettive (che è facile riempire nel periodo della più volte richiamata kermesse) presupposto per permettere ai viaggiatori senza auto (ossia il turista sostenibile ed esperenziale) di godere senza stress della permanenza in città e di servizi “ordinari” (sempre più difficile in una città che invece sbandiera la “straordinarietà”).
Insomma “Mare e Medioevo” le attrazioni tipiche di una città posizionata sulla costa, rinomata per la Scuola Medica più importante dell’Occidente e per la Fiera Mercantile più frequentata del Mezzogiorno, non sono ancora oggetto neanche di promozione turistica “destagionalizzata”.
Senza dimenticare che nel 1943 fu teatro di uno storico “Sbarco” che decise le sorti del secondo conflitto mondiale in Europa e che è solo timidamente ricordato in un Museo mai pubblicizzato!
Cosa mostriamo a chi viene a Salerno? Artificialità e non Identità.

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